Facebook usato come la sala riunioni di un CdA. E' quello che sta accadendo al Savoia in queste settimane. Dopo l'annuncio dell'arrivo dei giocatori, e la successiva risposta degli stessi che non ufficializzavano la chiusura della trattativa, ecco ora che il faccia a faccia sui social vede protagonisti i (futuri?) soci del Savoia. "Dal momento in cui è tramontato il nostro progetto, io e mio fratello ci riteniamo liberi. Stiamo valutando con attenzione se prendere parte a questa nuova società”. Queste le dichiarazioni di Alfonso Schettino pubblicate su un sito, che ha fatto andare su tutte le furie l'avvocato partenopeo. Todisco ha risposto all'intervista, con il solito post di mezzanotte su Facebook: "Non ho chiesto un euro agli Schettino, sto costruendo giorno per giorno il nuovo Savoia partendo dai giovani. Al momento non mi è stata fatta nessuna offerta economica. Anzi - rilancia Todisco - di questo lungo lavoro fatto dai fratelli Schettino, quanto è in cassa oggi e disponibile? Ringrazio unicamente Michele Riggi e Nazario Matachione". Parole che non lasciano spazio ad interpretazioni e che sanciscono la rottura definitiva tra Schettino e Todisco, soprattutto dopo il commento di Vincenzo (il più piccolo dei fratelli Schettino, ndr), sotto al post dell'avvocato partenopeo: "Non ci hai chiesto un euro, ma tremila si... Altrimenti altro che Pro Savoia.."

(C.G.)

Alcune considerazioni della nostra redazione:

1) Se rottura deve essere, meglio che avvenga adesso e non a campionato in corso. Certe cose è meglio chiarirle all'inizio.

2) Invitiamo Todisco, Schettino e gli altri soci a non utilizzare siti internet e social come fossero sale riunioni di CdA. Certe cose si dicono guardandosi negli occhi, comunque in privato. Di certo non in pubblica piazza, soprattutto dopo che questa città viene da un anno di mortificazioni sportive.

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