La crisi del Savoia non conosce ormai un giorno di sosta. Dopo ieri sera si è ufficialmente arrivati al muro contro muro tra la società e i giocatori. Il duro comunicato diramato dal Consorzio Stabile Segesta, con tanto di invio degli stipendi lordi offerti ai tesserati, è la chiara risposta alla giornata di stop imposta dalla squadra al termine dell’incontro di mercoledì sera con l’amministratore unico Alfonso Piantoni.

LA PROPOSTA RIFIUTATA. Seguendo anche i contenuti del documento, il commercialista di Forlì ha proposto, alla delegazione di giocatori composta da Gragnaniello, Di Piazza, Scarpa e Riccio, un piano di riparto della fidejussione con una riduzione dell’ingaggio circa del 65%. Inoltre la squadra avrebbe dovuto firmare una dichiarazione di nulla a pretendere nei confronti della società. Così un giocatore come Gragnaniello, per fare un esempio, avrebbe dovuto percepire circa 7mila euro lordi (circa 4mila netti) nonostante gli undici mesi di lavoro maturati. Il piano è stato così seccamente bocciato dalla delegazione che, firmando anche il documento di nulla a pretendere, avrebbe automaticamente rinunciato anche al ‘Fondo di garanzia’ istituito dall’Aic. Proprio il sindacato di Damiano Tommasi, in contrapposizione a quanto riferito dalla Segesta, su questo punto sarebbe stato in totale disaccordo con la proposta del club.

IL FUTURO. Con la rottura ormai definitiva del negoziato tra le parti, si attende soltanto che arrivi il 5 maggio, giorno in cui Piantoni porterà in libri in Tribunale. A quel punto la speranza dei giocatori è di attingere finalmente dalla fidejussione, tramite il curatore fallimentare, con i soldi che dovrebbero arrivare a gennaio 2016. Per quanto riguarda il campionato l’intenzione da parte di Scarpa e compagni è quella di finirlo con dignità. Infatti una rinuncia falserà la stagione, costringendo la Procura Federale ad aprire un nuovo fascicolo sui bianchi. Per le spese di gestione delle partite, la patata bollente è tutta della Lega Pro, che di sicuro farà l’impossibile per permettere al Savoia di arrivare alla fine dei playout e salvare da una brutta figura il presidente Mario Macalli.

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La verità di Cipriani

La replica dell'Aic

L'accusa

Il comunicato