Lacrime, abbracci e un pizzico di nostalgia hanno contraddistinto il rompete del righe del Savoia. Dopo la notizia della restituzione dei due punti di penalizzazione alla Reggina, i bianchi sono retrocessi in serie D e chiudono anzitempo una stagione fallimentare sotto tutti i punti di vista. Malgrado una società inesistente Papagni e i suoi ragazzi hanno comunque onorato la maglia del Savoia fino all’ultima giornata, ma tutto ciò non è servito a nulla.

IL ROMPETE LE RIGHE. Nel primo pomeriggio i giocatori si sono radunati all’interno degli spogliatoi, per liberare i propri armadietti e salutarsi. Sono poi giunti poco più tardi Papagni con l’intero staff tecnico e il direttore generale Eupremio Carruezzo. Quest’ultimo si è lasciato andare a un paio di gesti poco signorili, emblema di un’esperienza da dirigente totalmente da dimenticare. Il tecnico ha fatto il suo discorso di commiato ai calciatori, che poi hanno ricevuto il ringraziamento anche dei tifosi presenti.

LE LACRIME DI GRAGNANIELLO. Il più provato era Raffaele Gragnaniello. Il portiere diventato simbolo di questo Savoia ha pianto in maniera quasi ininterrotta dal suo arrivo fino a che non si è di nuovo diretto verso la sua auto per tornare a casa. Il numero uno è stato abbracciato da sostenitori e compagni che hanno apprezzato in questi mesi le sue immense doti umane. Il suo volto pieno di lacrime riassume in pieno una stagione nella quale i sorrisi sono stati davvero pochi per il Savoia.

Foto Nunzio Iovene Il Cigno @rt

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Le colpe di Carruezzo e Manca

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