"Piena solidarietà" a tutta la rosa dei calciatori del Savoia in crisi viene espressa, in una nota, dall'Associazione italiana calciatori che "contesta il tentativo di strumentalizzare la loro legittima condotta per mascherare l'incapacità della società a garantire gli obblighi contrattuali che sono a suo carico".

"Aic e calciatori - spiega l'associazione guidata da Damiano Tommasi - si stanno adoperando, insieme alla Lega Pro, per proseguire il campionato nel rispetto della città, delle istituzioni e soprattutto dei tifosi; se la società non consente il buon esito di questo tentativo, dovrà considerarsi unica responsabile". Aic spiega che i calciatori hanno ricevuto durante la stagione "solo le retribuzioni sino a una parte di ottobre, probabilmente grazie all'esclusivo utilizzo della contribuzione che Lega Pro liquida in base alla Legge Melandri; per mesi non vi è stata alcuna possibilità, da parte dei calciatori, di comprendere i motivi e l'entità del dissesto, né conoscere i possibili piani di salvataggio". "I giocatori con grande senso di responsabilità hanno continuato ad allenarsi e giocare - continua la nota dell'Aic - nonostante in alcuni casi i pochi emolumenti percepiti non fossero neppure in grado di coprire le spese, e tutto questo per rispetto verso i tifosi, la città e le istituzioni".

L'Aic sottolinea che "è anche stata avviata una trattativa per consentire l'utilizzo delle garanzie rilasciate all'atto dell'iscrizione al campionato ma, quando pareva delinearsi un esito positivo, la società ha proposto improvvisamente, e sotto minaccia di un immediato fallimento, una riduzione del 70% degli emolumenti, pretendendo una accettazione immediata e incondizionata da parte dei tesserati". "Un atteggiamento inaccettabile, e l'illegittima utilizzazione e pubblicazione dei dati contrattuali altro non è che la conferma dell'incapacità della società a correttamente adempiere ai propri obblighi". 

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