Scarsi, inutili, strapagati. Addirittura da qualcuno definiti un peso. I giocatori confermati dal Savoia nella rivoluzione di gennaio si stanno rivelando utili per raggiungere una salvezza che avrebbe del miracoloso. Presi dall’ex amministratore unico Francesco Maglione e dal direttore sportivo Antonio Obbedio quest’estate, hanno dovuto sopportare le contestazioni più efferate della prima parte di stagione. Per via di quel clima di continua tensione nei confronti dell’avvocato, non riuscivano ad esprimersi al meglio, ma adesso hanno finalmente sprigionato tutto il loro potenziale, dimostrando di non essere stati presi per caso.

GRAGNANIELLO UOMO SIMBOLO. Chi più di tutti ha saputo prendersi la ribalta è stato il portiere Raffaele Gragnaniello. Al suo arrivo qualcuno storse il naso per via del suo infortunio e di una condizione fisica da valutare. Firmato dopo vari accertamenti clinici il numero uno del Savoia ha saputo aspettare il suo turno e dopo l’accantonamento di Antonio Santurro è diventato il simbolo di una squadra che non muore mai. Miracoli su miracoli si è guadagnato il rispetto dei tifosi, che ora lo amano e lo stimano.

Sulla scia di Gragnaniello non si possono dimenticare Francesco Checcucci e Giampaolo Sirigu. Soprattutto quest’ultimo ha subito tantissime critiche, ma adesso è diventato un perno inamovibile per Aldo Papagni. L’ex Nova Gorica, invece era stato venduto senza troppi complimenti al Prato come Michele Rinaldi, poi dopo il suo improvviso rifiuto è tornato utile al Savoia che ha trovato un baluardo quasi invalicabile.

VERRUSCHI MOTORINO INESAURIBILE. Nel ritiro di Castiglione sul Lago era stato uno dei migliori, ma alcuni guai fisici l’hanno poi frenato. Dani Verruschi è ormai una garanzia sulla fascia sinistra ed ha anche firmato il gol più bello della stagione contro l’Aversa Normanna. Sull’altro versante si stanno alternando molto bene anche Giulio Giordani e Carlo Cremaschi. E’ in fase di ripresa, invece, Giulio Sanseverino fondamentale nella prima parte della gestione Papagni. Il Lecce ha tentato di prenderlo in tutti i modi, ma proprio il veto del tecnico è risultato decisivo per uno dei giocatori più discussi per via del suo oneroso ingaggio.

D’APPOLONIA CUOR DI LEONE. Davide D’Appolonia era un po’ l’oggetto misterioso del Savoia, poi dalla partita contro la Salernitana qualcosa è cambiato. Grinta e impegno al servizio della squadra per l’esterno veneziano, che con grande umiltà si è calato in una realtà difficile come quella di Torre Annunziata. Per lui si parlava di un ritorno proprio in Laguna, ma alla fine è rimasto e i risultati gli danno ragione. Stesso discorso anche per Francesco Scarpa,  promesso sposo della Salernitana e abbandonato sull’altare da Lotito. Il capitano non sta attraversando un buon periodo, ma ha saputo sempre dare il suo apporto nelle sue giornate migliori. Ancora ingiudicabile Matteo Di Piazza, appena rientrato dopo lo stop.

Infine capitolo a parte lo merita Giacomo Cipriani. Decisivo nel pari di Melfi e soprattutto nel successo contro la Vigor Lamezia è sparito dopo il suo infortunio a Benevento. Lui più di tutti è stato messo alla gogna per via del suo stipendio troppo alto. Sarebbe potuto essere utile nel caso in cui il clima societario fosse stato florido.

Foto Nunzio Iovene Il Cigno @rt


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