Disposto a portare il titolo di serie D a Torre Annunziata”. L’avrebbe detto il presidente del Gragnano Carmine Franco in occasione della gara valevole per il campionato di Eccellenza tra Savoia ed Afragolese disputata l’11 marzo scorso e che ha visto la vittoria degli oplontini per 1-0.

Una dichiarazione che però ha acceso il fuoco della polemica, soprattutto nell’entourage torrese, alimentate soprattutto dai saluti del presidente biancoscudato Altea di qualche settimana fa e dalla notizia diffusasi immediatamente dopo, riguardo la cordata di cinesi pronta a rilevare la società.

La nuova variante destabilizzante è quindi rappresentata dal Gragnano, a seguito anche della querelle burocratica a colpi di marche da bollo tra il comune alle falde dei Monti Lattari e la società gragnanese, militante nel campionato di serie D. Una categoria che farebbe gola al Savoia, proprio come farebbe gola, al presidente Franco, uno stadio ed un ambiente più efficiente di quello che si è palesato a Gragnano.

Ecco perché la presenza di Carmine Franco sugli spalti del Giraud di Torre Annunziata non è stata presa positivamente dalla dirigenza torrese, ritenuta da loro come ulteriore elemento destabilizzante, visto il campionato ancora in corso.

“Il Savoia – questo il comunicato della società oplontina - nel prendere atto delle dichiarazioni pubbliche rilasciate dal Presidente del Gragnano Carmine Franco ad alcuni organi di informazione, stigmatizza il comportamento di quest’ultimo che anziché parlare eventualmente in maniera seria e riservata con i diretti interessati, preferisce le feste di piazza. Oltretutto il comportamento è assolutamente deprecabile e poco rispettoso nei confronti dell’attuale società, dei calciatori, dello staff tecnico e di tutti quelli che vogliono bene al Savoia calcio, che a tutt’oggi è ancora in piena corsa per la vittoria del campionato sia direttamente, che attraverso i play off. Le sue dichiarazioni costituiscono motivo di disturbo per la concentrazione di tutti coloro che sono impegnati per il raggiungimento della promozione in serie D. Noi continueremo – hanno concluso - a rispettare gli impegni presi, indipendentemente dal risultato finale ed invita il Presidente del Gragnano, con il proprio titolo, a prendere tutte le decisioni che ritiene opportune, per altro rispettabilissime, a prescindere da quello che potrebbe essere il futuro dell’attuale società, trattandosi di due titoli diversi, visto che ognuno in casa propria è libero di realizzare i propri programmi e prendere le proprie decisioni”.

Arriva però la pronta replica del presidente del Gragnano Carmine Franco, che prova a gettare acqua sul fuoco della polemica: “In merito agli articoli pubblicati in questi giorni su alcuni organi d’informazione, ci tengo a precisare che la mia presenza sabato scorso allo stadio ‘Giraud’ era semplicemente dovuta alla voglia di assistere ad una gran bella partita di calcio. A precisa domanda poi riguardo l’atmosfera ed il calore del pubblico, ho replicato che, a prescindere dalla categoria, a chiunque piacerebbe seguire un incontro di campionato in una simile cornice. Non c’è nessuna trattativa in corso. Come già ho annunciato, fino al termine della stagione onorerò tutti i miei impegni a Gragnano e con il Gragnano. Dopo il 7 maggio, a bocce ferme, deciderò il da farsi. Innanzitutto se continuare o meno la mia esperienza nel mondo del calcio”.

Un’esperienza che, ad oggi, lo porterà lontano da Gragnano, qualora dovesse restare nell’ambiente. E non manca la stoccata all’amministrazione comunale: “Nelle condizioni attuali – tuona il presidente - a Gragnano è impossibile continuare a fare calcio. Le questioni sono tante, a partire dallo stadio fino alla scarsa, per non dire nulla, partecipazione dell’imprenditoria locale. Dovesse presentarsi un investitore gragnanese serio, sarò pronto ad agevolarlo in tutti i modi a proseguire nel progetto. Al momento, però, questa è un’ipotesi che, mio malgrado, ritengo peregrina. Ora l’attenzione deve comunque essere posta solo e solamente sul terreno di gioco. Ci aspettano gare importanti e decisive per la permanenza in categoria. Come sottolineato in precedenza, tutti gli altri discorsi sono rinviati alla fine dell’annata calcistica".

Lecito, ora, chiedersi: dov’è la verità?

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