E’stato un saluto di commiato davvero molto toccante quello dei giocatori del Savoia. Oggi pomeriggio al Giraud una delegazione rappresentata da Scarpa, Gragnaniello, Panariello, Sirigu, Laezza, D’Appolonia, Verruschi, Giordani e Di Piazza ha salutato la stampa e la città prima del definitivo ‘rompete le righe'.

LE ACCUSE DI SCARPA. A mettere fine al silenzio stampa è stato Francesco Scarpa. Il capitano non ha usato mezze misure per parlare della restituzione dei punti della Reggina, che ha  portato il ‘suo’ Savoia a retrocedere in D d’ufficio. “Secondo me era tutto programmato. Prendere una decisione del genere a pochi giorni da una doppia sfida playout è stata un’ingiustizia, che ci ha fatto veramente male. La società non si è nemmeno presentata come terza parte in causa? Quale società…”. Per il bomber è stato comunque l’epilogo di un'annata da dimenticare. “Fin dall'inizio c'era qualcosa che non andava. La città dovrebbe ringraziare questa squadra per quello che ha messo in campo. Rimanere anche in un’ipoetica D? Inutile chiederlo a me...”.

LA RESA GRAGNANIELLO. Poi è intervenuto il portiere Raffaele Gragnaniello, il più affranto dalla decisione del Collegio Arbitrale del Coni. “Potevamo essere uno spot per l’intero movimento, perché sabato avremmo riempito lo stadio malgrado la società fosse già fallita. Invece hanno preferito spazzarci via. Il calcio non vuole cambiare. Noi ci siamo sempre comportati bene e non siamo mai scesi a compromessi con nessuno giocandoci tutte le partite. Questa era l’unica promessa che ci siamo fatti, poi tutte le altre non sono state mantenute”. Per l’estremo difensore tutti i segnali dati nei mesi scorso sono stati inutili. “Siamo rimasti soli. Per fortuna abbiamo avuto delle testimonianze d’affetto importanti dal nostro staff e dai tifosi. In campo non abbiamo vinto nulla, ma dentro di noi ne usciamo arricchiti. Purtroppo però la storia del Savoia non servirà a nulla, verremo dimenticati presto”.

LE LACRIME FINALI. I giocatori si sono salutati fra loro e tra selfie e abbracci non sono mancate le lacrime. Sirigu e Laezza non sono riusciti a trattenere l’emozione e si sono lasciati andare a un pianto liberatorio. La delegazione ha poi salutato per l’ultima volta il Giraud ringraziando ancora i tifosi e l’intera città di Torre Annunziata.

Foto Nunzio Iovene Il Cigno @rt

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