Il Savoia continua la sua preparazione in vista della sfida interna col Fasano, la prima di tre partite che potrebbero delineare il destino dei bianchi.

L’allenamento del giovedì, con la squadra impegnata in campo agli ordini di mister Campilongo e dei suoi collaboratori, è anche l’occasione per una lunga chiacchierata col Direttore generale Giovanni Rais, che ha tracciato la strada per il rush finale e lanciato un accorato invito ai tifosi biancoscudati: “Penso sia stato fondamentale riuscire a tornare con almeno un punto dalla trasferta di Andria, una piazza focosa in cui non abbiamo potuto avere i nostri tifosi al seguito. Una gara in cui doveva venir fuori il carattere, come chiesto anche dal nostro allenatore nei giorni precedenti. Il calcio è così: a volte si domina giocando, altre volte bisogna esser bravi anche a saper soffrire. Sono contento della prova offerta perché i ragazzi sono stati bravi a reggere quando serviva, per poi provare a sbloccare la gara in avanti. Soprattutto quando il mister ha inserito forze nuove con i due attaccanti. Uscire indenni dalla scorsa partita è stato importante, ora la palla passa nelle nostre mani. Il destino ce lo dobbiamo costruire noi, a cominciare dalla fondamentale gara che andremo a disputare domenica col Fasano, una squadra in forma che ha dimostrato col Nola di non arrendersi neppure allo svantaggio. È un crocevia importante per noi e, per superarlo nel migliore dei modi, abbiamo bisogno anche dell’apporto dei nostri tifosi. Prima di arrivare qui, non pensavo che il pubblico potesse incidere così tanto sull’andamento della squadra o dei risultati. Invece mi sono reso conto che una tifoseria calorosa come la nostra riesce a darti la spinta necessaria, ad esempio per ribaltare il risultato come già accaduto quest’anno, ma ancora di più a scendere in campo col piglio giusto per affrontare la partita. I nostri tifosi sono indispensabili. Purtroppo da diversi mesi stiamo giocando sempre in trasferta, perché giocare a Mugnano non è la stessa cosa di essere al ‘Giraud’, ma chiedo alla nostra tifoseria di ricreare al ‘Vallefuoco’ le stesse condizioni, la stessa atmosfera delle gare disputate a casa nostra. Ho visto vecchie foto e filmati che raccontano la storia del Savoia: giocatori, allenatori, società diverse che si sono alternati nel vestire la maglia bianca. Il comune denominatore, però, è sempre stato il meraviglioso calore con cui il pubblico oplontino da 110 anni sostiene i propri colori. Ci restano sei gare da giocare e dobbiamo affrontarle tutti insieme. Ci sono state tante difficoltà quest’anno, abbiamo superato tanti ostacoli, ora non possiamo esimerci dal provare ad arrivare sino in fondo. Tutti noi abbiamo fatto grandi sacrifici, a cominciare dai presidenti che hanno sostenuto ingenti spese ma non fanno mancare nulla per lavorare al meglio, allo staff tecnico e alla squadra che si adeguano ai continui spostamenti per la mancanza del campo di allenamento; dallo staff medico sempre disponibile e professionale nel prendersi cura dei nostri ragazzi, all’addetto stampa presente costantemente in casa e trasferta per favorire il lavoro dei giornalisti ed informare i tifosi; dall’instancabile segretario, fulcro imprescindibile di questa squadra, al direttore sportivo sempre positivo e propositivo nel dare la giusta carica ai calciatori; dai magazzinieri, lavoratori instancabili e scrupolosi, ai tifosi che, quando possibile, non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno sia in casa che fuori. È stato un anno difficile, ma tutte le componenti del Savoia stanno dando il massimo per raggiungere l’obiettivo. È un traguardo che ci meritiamo di superare tutti insieme: società, staff, squadra, tifosi. Lo meritiamo tutti noi e la città di Torre Annunziata. Vi aspettiamo domenica, insieme possiamo farcela”.

Foto Nunzio Iovene Il Cigno @rt

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