Il Savoia non riesce a ribaltare il risultato dell’andata -2 a 2- ed esce sconfitto dal “S.Ciro”, abbandonando di fatto una delle poche strade rimaste per ritornare in serie D. La prova degli uomini di Sosa è stata comunque volitiva, considerando le molte assenze e la rosa a dir poco ristretta a disposizione del  tecnico argentino. L’agonismo e la grinta non sono bastati, le speranze di sovvertire il risultato dell’andata si sono spente al 27’ della ripresa, quando Ioio finalizzando un magistrale contropiede del Portici , ha di fatto regalato la qualificazione ai padroni di casa. Ora il futuro del Savoia diventa ancor di più un’ enigma, l’Herculaneum  sembra aver ipotecato il campionato, la Coppa Italia è da poche ore diventata un ricordo, restano i Play Off da centrare, ma a questo punto è doveroso aprire un capitolo a parte, con un’intestazione ben precisa : dove sono i rinforzi? Anche oggi Sosa ha dovuto attingere a piene mani dalla juniores per poter completare la lista dei convocati, a poche ore dalla chiusa del mercato uno sforzo da parte della società – se l’obiettivo è realmente la conquista di una piazzamento valido per gli spareggi promozione -  sembra doveroso, perché questa squadra, al netto di infortuni e squalifiche, è nettamente inferiore a quel Savoia che inseguiva l’Herculaneum fino a qualche mese fa. Le varie trattative imbastite nelle ultime ore che portavano ad Allegretta, D’Ambrosio e Rosario Majella, sembrano essersi arenate per svariati motivi. Nei casi di D’Ambrosio e Majella è pesata la volontà delle società d’appartenenza – Reggina e Nocerina- che hanno posto un veto sulla cessione, molto probabilmente a causa di recenti  ruggini – emblematico il caso della Reggina, sfidata in tribunale l’anno scorso per evitare la retrocessione- o di antiche rivalità – vedi Nocerina – il tempo per completare la rosa ora è oggettivamente poco, ma se si vuole sperare ancora  nella promozione urgono rinforzi.  

Clamoroso al S. Ciro – Si, ciò che è accaduto alla fine della partita ha davvero del clamoroso. Le forze dell’ordine – in assenza del commissario di campo- hanno tenuto i rappresentanti dei vari organi di stampa  relegati nel settore a loro assegnato impedendogli di svolgere il proprio lavoro.  A nulla è valso l’intervento dell’addetto stampa Maurizio Longhi,  l’ unico rappresentante del Portici a preoccuparsi  che la normalità venisse ristabilita. A perdere è ancora una volta il sistema calcio , troppe volte ostaggio del pressapochismo e  dell’arroganza di chi dovrebbe tutelare  invece che prevaricare.

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