Savoia: libri in Tribunale, l'estrema ipotesi per salvare società e titolo sportivo
Dibattito fermo su fidejussione e messa in mora, ma la vera domanda è sul futuro dell'AC Savoia 1908
06-03-2015 | di Gianluca Buonocore
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La notizia, già nell’aria da diversi giorni, alla fine è giunta. I giocatori del Savoia hanno deciso di mettere in mora la società, dopo la resa del presidente Quirico Manca, che ha riferito loro di non avere nemmeno un euro per pagare gli stipendi. Il gesto attuato dai calciatori oplontini è nient’altro che un atto dovuto. Con la messa in mora si potrebbero infatti svincolare e, in caso di fallimento, potrebbero tranquillamente firmare per un’altra squadra e recuperare gli emolumenti arretrati nel corso del tempo. Come specificato anche dal responsabile Aic Danilo Coppola, questo non spaventerebbe comunque eventuali compratori della società.
L’IPOTESI. La situazione per Manca sta diventando sempre più complicata. Per salvare il Savoia da un eventuale fallimento ci sarebbe una strada da percorrere: la liquidazione. Tale ipotesi era stata paventata anche dall’ex amministratore unico Francesco Maglione lo scorso 18 dicembre. L’amministratore unico Alfonso Piantoni dovrebbe portare i libri al Tribunale Fallimentare e dichiarare la messa in liquidazione per una situazione di chiara insolvenza. A questo punto i giudici, dopo aver controllato se ci sono situazioni debitorie erariali, nominano un curatore. I giocatori potrebbero così anche attingere dalla fidejussione messa a garanzia dalla stessa Segesta lo scorso giugno. Successivamente il club verrà messo all’asta e verrà salvato il titolo sportivo nel caso si faccia avanti un nuovo acquirente. Esempio calzante è quello del Bari acquistato dall’ex arbitro Gianluca Paparesta la scorsa estate per 4,8 milioni di euro, dopo che due curatori fallimentari avevano riordinato la situazione contabile e debitoria.
L’ATTESA. Ora bisognerà capire quale sia il piano (qualora ce ne sia uno) di Quirico Manca, che in caso di messa in liquidazione perderebbe ogni tipo di potere decisionale, mettendo una pietra sopra la possibilità di recuperare i soldi della fidejussione che, a quel punto, il curatore fallimentare utilizzerebbe per pagare i creditori, a partire dai tesserati. L’unica possibilità per il Consorzio Segesta di recuperare i soldi della fidejussione è quello di trovare nuovi acquirenti disposti ad investire sul Savoia, ma il tempo scorre e, per i tifosi, l’ombra della sparizione per i tifosi del Savoia si fa sempre più densa.
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