Manca e Piantoni vogliono farci vivere male. In questo modo è impossibile arrivare al 31 maggio”. I giocatori del Savoia hanno deciso di rompere il silenzio ed esporre i problemi che stanno vivendo dall’inizio della stagione. A prendere la parola è stato Raffaele Gragnaniello, diventato il simbolo di una squadra che sta gettando il cuore oltre l’ostacolo.

L’estremo difensore, a nome di tutti i suoi compagni, ha parlato di una situazione a dir poco drammatica. “Siamo arrivati al punto di accettare la cassetta d’acqua dai tifosi. Non abbiamo più i ricambi e se perdiamo un pallone è un funerale. Il Savoia sembra sia diventato una cosa nostra, ma dov’è finita l’imprenditoria locale?. Negli scorsi mesi abbiamo sentito parlare di persone che avrebbero dovuto trattare con noi, ma nessuno si è mai presentato. Pensate che non possiamo nemmeno dire di voler pareggiare una partita in casa della seconda in classifica perché con le nostre difficoltà si attiverebbe subito la Procura Federale. Noi non abbiamo mai minacciato scioperi, malgrado abbiamo preso due stipendi su 9.Siamo una bella famiglia e stiamo onorando la maglia fino alla fine”.

LE ACCUSE A MANCA. Gragnaniello è poi passato ad attaccare Quirico Manca e il ‘fantastma’ Alfonso Piantoni. “E’ importante che loro portino la nostra documentazione in Lega per escutere la fedejussione, almeno per recuperare due stipendi. Noi svolgiamo il mestiere più bello del mondo, per due o tre ore al massimo. Poi si torna a casa e come spieghiamo ai nostri figli, alle nostre fidanzate che Manca non vuole firmare la fedejussione?”. Il portiere, così come tutta la squadra si sente deluso da tutti. “Io penso che vogliano farci scoppiare. A noi servono i dati per avere il cud, poiché abbiamo difficoltà a fare anche la dichiarazione dei redditi. Sembra come un ‘Grande Fratello’ con i ragazzi che andranno via per esclusione”.

LE DIFFICOLTA’ DI ATLETI E STAFF. Tanti giocatori sono di fuori regie sono quelli che soffrono di più. “Alcuni non sono riusciti a tornare a casa nemmeno per Pasqua, altri per risparmiare hanno cambiato addirittura quattro treni per giungere a destinazione. Hanno dovuto poi raggrupparsi in cinque in una sola casa, perché le spese ormai erano diventate insostenibili. Poi ci sono ragazzi di 20 anni costretti ad andare via perché non ce la facevano più ed è questa la vera sconfitta”.

Emblematico poi il caso del magazziniere Rosario Fiorillo, senza stipendio da quattro mesi. “Per noi lui è come una mamma, ma al momento non riusciamo nemmeno a garantirgli un abbonamento. E’ costretto a chiudersi nel bagno del treno per venire agli allenamenti e non lasciarci soli. Ma come lui anche l’intero staff tecnico, formato da persone davvero eccezionali, lavora gratis e con grande professionalità”.

LE FALSE SPERANZE. Nei giorni scorsi è sfumato il passaggio di Nazario Matachione alla presidenza. Un ennesima beffa per Gragnaniello e soci. “Ci siamo aggrappati sempre a una speranza. Ma al momento quale imprenditore investirebbe in una società in bilico come il Savoia? Si sono fatti pubblicità alle nostre spalle. Abbiamo sempre creduto a quello che ci hanno detto all’inizio dell’anno. Anche Maglione ci ha fatto rinunciare ad uno stipendio per pagare le tasse, ma è servito solo a prendere un punto di penalità”.

DOMANI DAL SINDACO. Il Savoia, che oggi ha subito il -3 dal Tribunale Federale, domani mattina andrà a Palazzo Criscuolo dal sindaco Giosuè Starita correndo per le strade di Torre Annunziata. “Alle 10,30 partiremo dal Piazzale del Giraud e proveremo a farci ascoltare. Da questo momento vogliamo che si parli soltanto di noi…”. 

Foto Nunzio Iovene Il Cigno @rt

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