“Il divieto di Castellammare rappresenterebbe una sconfitta per Torre Annunziata”. L’amministratore unico del Savoia Francesco Maglione si è presentato a sorpresa in sala stampa ed ha esposto il problema riguardante la presenza degli ospiti nel derby del Menti. L’avvocato partenopeo sta cercando in tutti i modi di trovare una soluzione e sta muovendo mari e monti, anche se sembrerebbe tutto già scritto. “Non posso essere tacciato di ruffianeria nei confronti della tifoseria –ha proseguito Maglione- Anche se non c’è stato un rapporto idilliaco con una frangia di essa. Ma è un invito e qualora non dovesse essere accolto un dissenso ampiamente giustificato da un ampio criterio di giustizia e di equità innanzi al quale non dovremmo fare altro che fare atto di acquiescenza”. Per  l’amministratore unico questo è il secondo divieto per i bianchi, ma potrebbe non essere l’ultimo. “Se il nostro appello non verrà accolto in poche ore, lo stessa cosa accadrà anche quando arriverà la trasferta di Caserta”.

L’ACCUSA A MACALLI. “Quando ero il promotore dello spacchettamento della Campania, ci fu garantito che  tutte le partite si sarebbero giocate a porte aperte”. L’attacco è diretto e preciso al presidente della Lega Pro Mario Macalli. Infatti Maglione, assieme al patron della Salernitana Claudio Lotito, è stato colui che più si è battuto per la divisione delle campane. Ma il mancato accordo con altre due soceità (Casertana e Benevento ndr) ha portato ai tanto discussi gironi attuali “La mia è una sottolineatura di come certe promesse non potevano essere mantenute. La soluzione la Lega Pro la doveva trovare al suo interno dividendo tutte le squadre della nostra regione (la formula era 3-3-2). Probabilmente questo sarà uno dei motivi di discussione dell’assemblea del 15 dicembre”. 

Foto Nunzio Iovene Il Cigno @rt

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