Savoia, adesso il tempo stringe. Le grandi speranze di inizio mese, quando il ripescaggio in Lega Pro sembrava quasi sicuro, hanno lasciato spazio ad un pessimismo sempre più crescente e mai così forte come in queste ultime ore. Tutta "colpa" dello stadio Giraud, non a norma per il salto tra i professionisti.

LA SITUAZIONE. Lo dice il regolamento che stabilisce i criteri da rispettare per le strutture di serie C e lo ha ribadito più volte anche la società. I problemi sono tanti, dal manto erboso all'illuminazione, fino all'impianto di videosorveglianza e ai sediolini per il pubblico. Interventi non indifferenti, che richiedono tempo e denaro. I lavori di manutenzione non partono e, senza alcuna deroga da parte della Lega, la promozione rischia di diventare un miraggio.

LA PROTESTA DEI TIFOSI. Anche la pazienza dei tifosi è messa a dura prova. Nella giornata di ieri una serie di striscioni sono stati esposti fuori al Giraud ed in giro per la città. Il messaggio scritto è sempre lo stesso: "Meno chiacchiere, più fatti". Evidenziato in rosso il nome del sindaco Ascione, al quale sono indirizzate le proteste.

Ad alimentare le paure dei supporters oplontini la presa di posizione della società: un secco "no" ad un'altra stagione in Serie D. Nell'intervista di ieri il direttore generale Rais è stato chiaro: se l'amministrazione comunale non avvierà i lavori c'è anche il rischio che il gruppo del patron Mazzamauro possa decidere di abbandonare Torre Annunziata e i bianchi. L'attesa, quindi, prosegue. Ma allo stadio tutto tace.

Foto: IL Cigno Art

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