Altro ribaltone dopo l’ordinanza che ha decimato il clan Pesacane. Il tribunale del Riesame ha ordinato la scarcerazione di Raffaele Solimeno, alias “Raffaele a’capitana”, uno degli indagati che venivano considerati tra le figure apicali del sodalizio malavitoso promosso e diretto dalla famiglia Pesacane.

Solimeno era uno dei 13 destinatari per i quali la Dda ha chiesto la misura cautelare più restrittiva, il carcere. In totale l’inchiesta ha coinvolto 29 persone che avrebbero svolto azioni criminose a Boscotrecase e Boscoreale, luoghi dove operano i clan Gallo – Limelli – Vangone e Pesacane

LA DECISIONE. Sul risultato hanno inciso alcune incongruenze ricostruttive indicate dalla difesa. Annullata l’ordinanza relativamente alla partecipazione all’associazione camorristica ed alla associazione dedita al traffico di stupefacenti. Risultato clamoroso se si considera che Solimeno è stato l’unico degli indagati che ha visto cadere le contestazioni associative ovvero i reati più gravi, venendo ribaltata nel merito la pronuncia emessa dal GIP dell’ufficio 41 di Napoli che aveva applicato la misura della custodia in carcere per l’indagato soltanto pochi giorni fa.

LA RICOSTRUZIONE. Secondo gli investigatori il Solimeno gestiva la piazza di spaccio al rione piano Napoli di Via Settetermini a Boscoreale e trafficava grossi quantitativi di sostanza stupefacente. L’indagato risultava essere uno dei principali interlocutori di Giuseppe Pesacane e del nipote Alessandro Carotenuto. Questa vicinanza operativa nel traffico degli stupefacenti lo aveva attratto nella perimetrazione associativa. Secondo la pubblica accusa l’indagato veniva considerato l’uomo di fiducia del capo clan Giuseppe Pesacane ovvero colui che veniva utilizzato per commettere le azioni più violente, tra cui le rapine ai danni di furgoni portavalori e liberi professionisti.

LA SCARCERAZIONE. Solimeno, i cui interessi sono curati dall’avvocato Gennaro De Gennaro, ha dimostrato che non c’erano le prove per ritenerlo un associato del clan Pesacane. Tesi difensiva accolta dal Riesame che ha ribaltato la pronuncia del giudice per le indagini preliminari e l’indagato è ritornato in libertà.

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