Scacco al contrabbando di sigarette, 12 arresti della Guardia di finanza, alcuni anche nel vesuviano.

Emergono i primi particolari del blitz delle Fiamme Gialle che hanno scoperto un’associazione per delinquere finalizzata al commercio illegale di “bionde” nell’agro nocerino – sarnese.

Sono 23 i capi d'imputazione, questi i nomi degli arrestati:

Guglielmo Liberti, 43 anni, nato a Pagani e residente a San Marzano sul Sarno
Maurizio Liberti, 67 anni, nato a Roma e residente a San Marzano sul Sarno
Anna Schiavone, 66 anni, nata e residente a San Marzano sul Sarno
Vincenzo Mellone, 58 anni, nato a Torre Annunziata e residente a Poggiomarino
Rosa Mellone, 65 anni, nata a Torre Annunziata e residente a Poggiomarino
Anna Mellone, 54 anni, nata a Torre Annunziata e residente a Poggiomarino
Gennaro Russo, 39 anni, nato e residente a Napoli
Angelica Esposito, 26 anni, nata a Sarno e residente a Palma Campania
Tommaso Vito, 74 anni, nato e residente a Pagani
Pasquale Caliendo, 35 anni, nato ad Avellino e residente a Mariglianella
Giovanni Caliendo, 32 anni, nato ad Avellino e residente a Marigliano
Teresa Tufano, 73 anni, nata a Boscoreale e residente a San Giuseppe Vesuviano
Carmela Gallo, 73 anni, nata e residente a Torre Annunziata

 

Secondo gli inquirenti, a capo dell’associazione c’era Gennaro Russo. Egli aveva il compito di rifornire entrambi i gruppi familiari criminali Liberti e Mellone, per la successiva distribuzione sulle piazze di Scafati, San Marzano sul Sarno e comuni limitrofi. A supportarlo, Angelica Esposito, dedita ad acquisti, vendite e nei trasporti: provvedeva anche al ritiro dei proventi derivanti dalle attività illecite. Maurizio Liberti curava i rapporti con i maggiori fornitori di T.L.E. di contrabbando ed in particolare si occupava delle trattative sul prezzo di acquisto e di vendita delle “bionde” da immettere sul mercato, grazie anche all’aiuto del figlio Guglielmo e della moglie Anna Schiavone.

Rosa Mellone, organizzatrice e direttrice dell’associazione, provvedeva anche in prima persona allo scambio al fine di assicurarsi l’approvvigionamento sulla piazza di spaccio gestita dai suoi familiari. Suo fratello, Vincenzo Mellone, così come la sorella Anna Mellone, provvedeva direttamente alla riscossione e ai pagamenti delle sigarette di contrabbando.

(foto: repertorio)

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