Una gigantesca organizzazione criminale dedita allo spaccio di droga, in collaborazione con due clan della camorra locale ma che aveva rapporti anche con la ‘ndrangheta.

IL BLITZ. Si inquadra così il blitz effettuato all’alba dai carabinieri di Torre Annunziata e che ha portato all’arresto di 26 persone ritenute responsabili dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illecita e cessione di sostanza stupefacente, reati tutti aggravati dalle finalità mafiose. L’organizzazione si avvaleva della forza di due clan egemoni sul territorio di Castellammare di Stabia (i D’Alessandro) e sui Monti Lattari (gli Afeltra – Di Martino): in questo modo avevano sotto controllo la vendita di droga nell’area stabiese, sui Monti Lattari ma anche in costiera sorrentina, dove a comprare stupefacenti sono stati imprenditori e professionisti.

L’ALLEANZA CON LA ‘NDRANGHETA. Una piattaforma unica per la distribuzione della marijuana, nella quale i D’Alessandro, specie nel 2017 e nel 2018, stabilivano il prezzo minimo di vendita, ricavandone una quota fissa da destinare al mantenimento degli affiliati detenuti e delle rispettive famiglie. Il clan comprava la droga, su larga scala affidandosi a una fitta rete di “broker”. Il canale preferito per le operazione è stato proprio con la ‘ndrangheta, grazie all’alleanza con la cosca dei Pesce – Bellocco egemoni a Rosarno e nella Piana di Gioia Tauro, luoghi in cui il clan da sempre è considerato leader nel settore della distribuzione di stupefacenti.

LE SCOPERTE. Nel corso delle indagini effettuate anche con servizi di osservazione e pedinamento, furono intercettati 2 trasporti di marijuana provenienti proprio da Rosarno. In quell’occasione furono arrestati i corrieri e sequestrati circa 25 kg di marijuana, occultata e coperta da frutta.  In alcuni casi si utilizzavano anche donne in stato di gravidanza per eludere i controlli. Anche in questo caso le attività di riscontro consentivano di arrestare una di esse e sequestrare oltre 1 kg di marijuana.

I PRIMI ARRESTI IN CAMPANIA. Nel corso della stessa indagine, venivano effettuati altri sequestri riconducibili all’organizzazione in questione. Circa 3,5 kg di droga a Poggiomarino e altri 26 kg sull’autostrada Napoli – Bari all’altezza dello svincolo di Avellino. Sei le persone arrestati tra spacciatori e corrieri.

LE INDAGINI PATRIMONIALI. Sequestrati preventivamente anche immobili riconducibili ai nuclei familiari degli indagati, nei quali sono state riscontrate evidenti anomalie tra redditi reali e beni o liquidità in loro possesso. Si tratta di 10 autoveicoli e 2 motocicli, 13 tra appartamenti e ville residenziali, 46 conti correnti, 4 imprese (una che produce prodotti caseari, un negozio di articoli di pelletteria, un gestore di servizio per taxi di Castellammare di Stabia, un negozio di oggettistica cimiteriale a Rosarno) e quote societarie (di un’azienda dedita al cibo da asporto e ad un’impresa edile di Salerno), per un valore complessivo stimato in 15 milioni di euro.


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