Scacco alla camorra sull’asse Torre-Marano: 323 anni di galera ai ‘narcos’ di 4 clan
Stangato il cartello Gionta-Di Gioia-Nuvoletta-Contini: ecco la sentenza completa
04-09-2015 | di Salvatore Piro
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La camorra oggi è in ginocchio, battuta, ferita, vinta. Il merito è di una sola sentenza, ma zeppa di super-condanne. Arrivano tutte in abbreviato e dal Gup di Napoli Antonio Cairo: sono 35 i narcos di 4 potentissimi clan - Gionta di Torre Annunziata, Di Gioia di Torre del Greco, Nuvoletta di Marano e Contini di Napoli – che dovranno scontare 323 anni di carcere totali.
Tre secoli e mezzo di galera, anno più, anno meno (460 invece quelli richiesti dal pm Antimafia Maria Di Mauro, ndr). Per la Dda partenopea, la “santa alleanza” serviva ai clan per imbottire di droga dalla Spagna e dall’Olanda le piazze di spaccio vesuviane e a nord di Napoli (vedi link correlato). Le pene più pesanti ai promotori del cartello, condannati tutti per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico.
Tra questi Giuseppe Cirillo, 37 anni, il “broker” della coca di Torre Annunziata (ritenuto vicino ai Gionta e noto col soprannome di “Peppe o’ caprone”), che oggi becca sedici anni e otto mesi (la pena più bassa tra quella inflitta ai promotori). Per lui, difeso dall’avvocato Antonio De Martino, l’accusa aveva chiesto 26 anni di galera. Cirillo, il 29 ottobre scorso, sfuggì al blitz dei carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata e di Napoli, che quel giorno sequestrarono 600 chili di cocaina purissima. Droga nascosta nei doppifondi di camion in viaggio sulle autostrade di mezza Europa. “Peppe o’ caprone” finì poi la sua corsa in Germania, pochi giorni dopo il blitz che distrusse quel cartello, fermato ad un posto di blocco della “Polizei”, la polizia tedesca.
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Diciotto invece gli anni di pena inflitti a Raffaele Sperandeo, cognato del boss Aldo Gionta: il referente dell’ex “primula rossa” dei Valentini, Salvatore Paduano, in pratica l’uomo chiave dell’inchiesta che per i pm riceveva sul telefonino (6 i numeri cambiati da Sperandeo e nel giro di poche settimane, secondo l’ordinanza che l’ha inchiodato) messaggi come…“I vestiti sono pronti e stirati”. Ed allora il camion poteva partire direzione Spagna, per fare il carico da smerciare tra Torre Annunziata, Torre del Greco e Marano.
Va meglio infine a Catello Buondonno (difeso dall’avvocato Salvatore Irlando): per lui l’Antimafia aveva invocato quindici anni di carcere. Dovrà scontarne dieci, ma col dissequestro di un grosso appezzamento di terra, in via Terragneta a Torre Annunziata, intestato al papà. In basso, tutte le condanne a capi e corrieri.
LA SENTENZA:
Gaetano Antille: 10 anni
Aniello Bianco: 8 anni
Antonino Bonura: 8 anni
Catello Buondonno: 10 anni
Gianluca Busiello: 3 anni
Antonio Cappuccio: 9 anni e 4 mesi
Luigi Carotenuto: 6 anni
Luigi Cella: 18 anni e 8 mesi
Salvatore Cella: 10 anni
Pasquale Cesaro: 16anni e 8 mesi
Salvatore Cioffi: 6 anni e 8 mesi
Giuseppe Cirillo: 16 anni e 8 mesi
Filippo Cuomo: 3 anni e 4 mesi
Isidoro Di Gioia: 7 anni e 8 mesi
Vincenzo Giannetti: 9 anni e 4 mesi
Salvatore Giordano: 6 anni
Francesco Giorgio: 10 anni
Giuseppe Giorgio: 10 anni
Aniello Giugliano: 5 anni e 2 mesi
Luigi Mancini: 2 anni e 8 mesi
Angelo Mariani: 10 anni e 8 mesi
Luigi Mastellone: 18 anni e 8 mesi
Castrese Nettuno: 9 anni
Daniele Nettuno: 10 anni
Vincenzo Nettuno: 9 anni
Antonio Nuvoletto: 16 anni e 8 mesi
Oscar Pecorelli: 12 anni
Gerardo Pinto: 6 anni
Enrico Piro: 6 anni
Vincenzo Santillo: 10 anni
Vincenzo Severino: 8 anni e 8 mesi
Raffaele Sperandeo: 18 anni
Pasquale Tammaro: 3 anni
Mario Verbo: 5 anni
Giuseppe Vitiello: 3 anni e 4 mesi
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