Chiuso in una palestra, mentre i suoi compagni di classe fanno lezione in aula. Senza vestiti e sporco della sua cacca, un ragazzino autistico di 14 anni è stato trovato in queste condizioni dalla mamma e il papà, che poche ore prima lo avevano accompagnato all'istituto alla periferia di Castellammare dove Francesco frequenta la prima media.

La famiglia, dopo l'episodio del 30 settembre scorso, ha deciso di denunciare la scuola. Un esposto ai carabinieri e alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata è stato inviato per quanto avvenuto nell'istituto Woytila, a pochi giorni dall'inizio della scuola.

Aperta un'inchiesta dopo la denuncia dei genitori seguiti dagli avvocati Alfonso Vozza e Bianca Vanacore. La mamma, chiamata a scuola da un bidello, ha girato anche un video per avere immagini che documentassero la situazione apparsa drammatica ai suoi occhi e a quelli del marito. "Trattato come un cavallo in una stalla.

A scuola non c’è una figura di supporto e di controllo e così hanno tenuto mio figlio chiuso in palestra perché non sanno gestirlo" è quanto sostenuto anche nel testo della denuncia che ricostruisce i fatti. Il 30 settembre, alle 11,30, la mamma del ragazzino autistico riceve una telefonata dall’operatrice di una cooperativa addetta al trasporto del figlio. Poi altre due dalla scuola che chiedono ai genitori di correre a Moscarella: "Il bambino ha bisogno di voi".

Arrivati lì il papà si dirige velocemente in palestra e trova il figlio completamente nudo e sporco dei suoi bisogni, dalla rabbia getta una sedia contro il muro e prova subito a pulire Francesco. La mamma, presa dall'ira, urla contro le insegnanti. In palestra arrivano anche i carabinieri che riescono a riportare la calma. La famiglia del ragazzo denuncia che l'alunno disabile sia stato chiuso e lasciato da solo in palestra per ore. La mamma Linda è sicura: "Il disturbo di Francesco non incide sui proprio bisogni, si fa capire se deve andare in bagno ed è estremamente attento alla sua pulizia".

Quindi quella situazione drammatica può essere stata determinata solo da un abbandono del ragazzino. Del resto non è la prima volta che il ragazzino viene portato in palestra, lontano dai suoi compagni di classe con cui dovrebbe condividere le ore di lezione. L'unica soluzione possibile secondo Gaetano Gallinari, il preside della Woytila, che ha dichiarato al "Mattino":

"Quel giorno l’alunno ha cominciato a spogliarsi da solo più volte, tante quante gli insegnanti provavano a rivestirlo. Ha avuto una crisi ed essendo un ragazzo alto 1,90 per 120 chili non si riesce sempre a contenerlo. In palestra viene portato perché ha bisogno di spazi ampi, in classe più volte ha sradicato gli oggetti dai muri. Quando si è denudato per l’ultima volta ha anche fatto i bisogni che provava a lanciare agli insegnanti presenti". Per il preside la palestra è l'unica soluzione possibile per Francesco, che nel frattempo da quella terribile mattina non va più a scuola.

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