Torre del Greco – E’ andato in scena ieri pomeriggio il penultimo atto di un’inchiesta che rischia di far ‘traballare’ una intera amministrazione comunale. Prima del gran finale di venerdì, quando è attesa la sentenza sul caso ‘Abusivopoli’, ci sono state le ultime arringhe difensive: una su tutte, quella dell’avvocato Giancarlo Panariello, legale del sindaco Ciro Borriello. Un lungo intervento per smontare la tesi accusatoria che vede il primo cittadino imputato per abuso d’ufficio e soppressione di atto pubblico.

L’avvocato Panariello è partito da uno dei punti più critici, la testimonianza dell’ex moglie del sindaco Borriello per quella vicenda relativa alla vetrina abusiva. Per il legale i tempi non conciliano, quella presunta ‘rivalsa’ di Borriello sarebbe infondata. Il sindaco avrebbe proceduto per puro dovere, escludendo così ogni ipotesi che dietro quell’intervento ci sia stato un interesse basato su conflitti personali, tanto più che all’epoca non ce ne sarebbero stati nemmeno i presupposti.

Fermo restando che quella vetrina era stata dichiarata già abusiva. Tornando ai capi d’accusa della fascia tricolore, difficile per l’avvocato Panariello dimostrare anche quel secondo illecito. L’atto pubblico in questione non sarebbe mai stato ‘identificato’, ovvero non si sa con precisione che tipo di documento fosse. E fra l’altro, a detta dell’avvocato, resta ignoto anche il beneficiario, non essendo stato mai indagato. Un punto interrogativo che dovrebbe far riflettere. Chiaramente non è stato possibile terminare tutti gli interventi per le varie posizioni, motivo per cui la seduta è stata aggiornata  a venerdì mattina, alle nove e mezzo in punto, quando si procederà per l’ultima fase dell’inchiesta.

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