Tutto rinviato al diciassette aprile:  non è mancato quindi il ‘colpo di scena’ nel giorno in cui si attendeva la sentenza dell’inchiesta ‘Abusivopoli’ e dalla quale dipendeva inevitabilmente anche il futuro del sindaco Borriello. E invece, dopo aver ascoltato parte delle ultime arringhe difensive, il giudice ha deciso di interrompere gli interventi per continuare in una successiva udienza, molto probabilmente anche per consentire una replica al pubblico ministero. Intanto stamattina è toccato nuovamente all’avvocato Giancarlo Panariello, il quale si è concentrato sulla più delicata delle posizioni: quella di Enrico Sorrentino. Il legale ha tentato di ‘smontare’ l’accusa di associazione a delinquere chiarendo che dato il lasso di tempo in questione, circa quattro mesi, sarebbe già complesso ipotizzare un simile reato. E non solo, difficile anche stabilire che dietro la serie di presunti illeciti ci sia stata un’organizzazione radicata, che perseguiva quell’intento a prescindere dai singoli indagati coinvolti. In tal senso, secondo l’accusa Enrico Sorrentino, sarebbe stato il ‘leader’ di quel gruppo, un ruolo che ha certamente influito sulla dura richiesta di condanna formulata dal pm Prisco. Tornando ancora ai capi d’accusa di cui risponde Sorrentino, Panariello ha ribadito la teoria che riguardava anche il primo cittadino: ovvero, l’assenza fra gli indagati di un possibile beneficiario di quelle richieste ‘illecite’, il che – secondo la difesa – attesterebbe l’impossibilità a procedere per falso in atto pubblico nei confronti degli imputati. Adesso l’attesa è per l’ultimo atto di un’inchiesta che potrebbe modificare l'assetto dell’amministrazione comunale corallina. 

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