Scandalo mazzette, il crollo del sistema via chat. Ariano: “Luigi mi hanno trovato lì”
Dal fermo in strada alla caserma, i messaggi e le telefonate tra Ariano e Ammendola del 28 dicembre
04-06-2021 | di Gianluca Buonocore
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“Mi hanno trovato lì”. Sono le 14:28 del 28 dicembre dello scorso anno. Nunzio Ariano è all’interno della caserma della Guardia di Finanza di Torre Annunziata. L’ingegnere a capo dell’Ufficio Tecnico del comune oplontino è stato appena fermato dalle fiamme gialle con la bustarella da 10mila euro ricevuta dall’imprenditore Vincenzo Supino. In quel momento, mentre attende nei corridoi dell’ex convento di corso Garibaldi sede del Comando Gruppo delle Fiamme Gialle, ha ancora il telefono. E la prima persona a cui scrive è proprio Luigi Ammendola.
Tra i due c’è un dialogo alternato tra telefonate e messaggi whatsapp. Fino a quando poco dopo le 14.30 l’ingegnere viene formalmente messo in stato di fermo e privato del telefono cellulare. Ma facciamo un passo indietro.
L’ingegnere viene fermato da una pattuglia delle Fiamme Gialle (che lo stava pedinando dalle Sette Scogliere, ndr). Inizialmente sembra un controllo di routine dovuto alle disposizioni anti Covid.
Qui la prima telefonata tra Ariano e Ammendola. Ore 13:28.
Nunzio Ariano: “Luigi scusami ma noi siamo in zona gialla oggi?”
Luigi Ammendola: “Zona arancione”
Nunzio Ariano: “eh, zona arancione… e no perché mi hanno fermato i colleghi tuoi volevano l’autocertificazione dicono che siamo in zona rossa…, ma fino a ieri eravamo in zona rossa”
Luigi Ammendola: “Arancione, arancione”
Nunzio Ariano: “Ci vuole la certificazione?”
Luigi Ammendola: “Sì sì ci vuole in zona arancione” [...] “Ma a te hanno fermato scusa?”
Nunzio Ariano: “A me hanno fermato, sì”.
Naturalmente non è un controllo di routine. I finanzieri sanno già tutto e hanno visto il passaggio di soldi alle sette scogliere tra l’imprenditore Vincenzo Supino e Nunzio Ariano. Sanno che Ariano ha i soldi in tasca e lo accompagnano in caserma.
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Qui avviene la seconda telefonata tra i due. Ore 14:12.
Luigi Ammendola: “We Nunzio”
Nunzio Ariano: “We Luigi senti mo’ sto un attimo nella caserma qua in via cosa per degli accertamenti poi… perciò non ti ho risposto”
Luigi Ammendola: “A’ caserma?”
Nunzio Ariano: “Eh qua alla caserma della Guardia di Finanza qua in via Garibaldi, va bene?”
Luigi Ammendola: “e come mai ti hanno convocato?”
Nunzio Ariano: “Non lo so, poi mi hanno fermato e mi… sono venuto qua, va bene?”
Luigi Ammendola: “Ma com’è che ti hanno fermato e ti hanno portato in caserma?”
Nunzio Ariano: “Sì… che ti devo dire poi ti faccio sapere ja!! Vabbuò?”
Luigi Ammendola: “Vabbuò”
Nunzio Ariano: “Cià cià”
Ammendola comincia a capire che c’è qualcosa che non quadra. E prova a contattare Ariano via messaggi. Alle 14.23 scrive tre diversi messaggi:
“Fammi capire”, “Cosa ti hanno detto?” “Perché stai lì? Hai fatto discussione con loro?”
Ariano non risponde ai messaggi. Alle 14.27 chiama ad Ammendola:
Luigi Ammendola: “Nunzio…”
Nunzio Ariano: “Dimmi…”
Luigi Ammendola: “Stai ancora lì?”
Nunzio Ariano: “Sì sì… ehm… il fatto è lungo!”
Luigi Ammendola: “Ti ho mandato un messaggio, rispondimi sul messaggio…”
Nunzio Ariano: “ehm… ehm…”
Luigi Ammendola: “Ok, ciao…”
Quello che appare anomalo per gli investigatori è che pur avendo l’occasione di parlare con Ariano, Ammendola lo invita a staccare la telefonata e a rispondere tramite whatsapp ritenendo l’app di messaggistica un canale di comunicazione “più sicuro”.
Ariano risponde così ai messaggi precedenti di Ammendola. Ore 14:28.
Nunzio Ariano: “No”. (riferito all’ultimo messaggio “Hai fatto discussione con loro?”)
Luigi Ammendola: “E perché allora?
Nunzio Ariano: “Mi hanno trovato”
Luigi Ammendola: “Cosa”
Nunzio Ariano: “Lì”
Luigi Ammendola: “Lì dove”. “Nunzio”.
Qui si interrompono definitivamente i contatti tra i due. Nel frattempo l’ex vicesindaco viene raggiunto telefonicamente da Mariarosaria Flauto, moglie di Ariano, preoccupata dal mancato ritorno del marito a casa. E’ un pomeriggio intenso per l’ex braccio destro del sindaco Ascione, che nel frattempo prova ben 16 volte a chiamare al cellulare di Ariano, oramai posto sotto sequestro.
Prova anche a parlare ad avere informazioni dai familiari di Ariano, dalla moglie e dal figlio. Quest’ultimo, verso le 18.00 racconta ad Ammendola delle perquisizioni a casa, nello studio e delle mazzette. L’ultima conversazione tra Ammendola e il figlio di Ariano avviene alle 22.26: “Stanno portando mio padre a Poggioreale” afferma il giovane secondogenito dell’ingegnere.
Una notte insonne ha atteso Ammendola, che all’indomani sarebbe stato sollevato dal suo incarico di vicesindaco. Fino all’arresto di ieri mattina all’hub vaccinale di Gragnano.
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