Lo straordinario afflusso di turisti negli Scavi di Pompei, che dal primo gennaio al 30 aprile 2015 ha registrato oltre 220mila visitatori ad ingresso gratuito, contro i 155mila dello stesso periodo del 2014, è all'attenzione dei sindacati che non concordano con la proposta di un numero contingentato ipotizzata dal Soprintendente Massimo Osanna, per contenere i disagi che si sono verificati domenica scorsa, prima del mese di maggio.

“Rileviamo per i primi quattro mesi di quest'anno una maggiore affluenza di 23mila visitatori gratuiti”, afferma il rappresentante della Fim Cisl Fp degli Scavi, Antonio Pepe. “I dati ci sono - continua Pepe - adesso servono le iniziative. Anziché contingentare il grande afflusso di visitatori, bisogna coinvolgere più personale da adibire alla vigilanza del sito, adottando nuovi progetti di produttività, con la partecipazione, su base volontaria, del personale anche di altri profili professionali, in caso di carenza di personale di vigilanza, così come è stato fatto per altri progetti di apertura straordinaria”.

Secondo il sindacalista “con oltre 20 milioni d'incasso Pompei potrebbe essere autosufficiente sia per assicurare la vigilanza del sito che per garantire la manutenzione ordinaria del bene archeologico. Tra l'altro, l'adozione del libero ingresso per Pompei è stato come sottrarre fondi al restauro, visto che gli incassi vanno proprio alla risistemazione dell'area archeologica”.

Intanto dalla Soprintendenza di Pompei arriva la precisazione sul numero chiuso. Si tratterebbe di “un limite massimo di presenze simultanee negli scavi archeologici”.

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