Secco, preciso e pungente. Non le manda a dire Matteo Renzi che in lungo post pubblicato sul suo blog e ripreso dalla sua pagina Facebook  abbraccia virtualmente il Soprintendete di Pompei Massimo Osanna, prendendone le parti nella querelle che si è aperta nei giorni scorsi con i sindacati, che hanno denunciato il Professore per un “sospetto” abuso d’ufficio.

“A Pompei l’Italia si gioca il futuro, non il passato” titola il post del segretario del partito Democratico, che incalza: “Dal 2014 a oggi i visitatori sono aumentati del 25%, sfondando il tetto dei tre milioni. E sono state aggiudicate gare per oltre cento milioni di euro, con 59 interventi conclusi, 13 in corso, 4 da avviare. Da anni si parlava di un grande intervento di restauro per Pompei: finalmente è in corso grazie all’impegno di tanti, a cominciare dal sovrintendente. Risultati, non chiacchiere”.

Risultati dovuti alla realizzazione del Grande Progetto Pompei, della riapertura di cantieri e domus di una Pompei che, parole di Renzi, “faceva notizie solo per i crolli mentre ora si parla solo delle mostre e delle domus riaperte”.

“In queste ore Osanna – continua Renzi  - è sotto attacco da micro sigle sindacali e da piccoli interessi di parte. Vorrei che non fosse lasciato solo e che chi sta rimettendo a posto uno dei luoghi culturali più importanti del mondo avvertisse l’affetto di tutti noi. Difendere i funzionari pubblici che lavorano bene nell’interesse del Paese è un dovere per tutti. Capisco che gli addetti ai lavori si emozionino più per le leggi elettorali o le ricandidature. Ma oggi il destino dell’Italia passa soprattutto da chi — in silenzio — sta provando a cambiarla”.

Il fatto.  Nella giornata di giovedì 26 gennaio 2017 c'è stata un'assemblea dei lavoratori del parco archeologico di Pompei, nell'area degli Scavi archeologici, a cui hanno aderito la quasi totalità dei lavoratori in servizio, eccezion fatta per quelli adibiti ai servizi essenziali. Alla riunione erano inoltre presenti il segretario nazionale Confsal - Unsa dei Beni Culturali Giuseppe Urbino e il coordinatore generale FLP BAC (Federazione Lavori Pubblici . Beni Attività Culturali) Rinaldo Satolli. Nonostante la riunione fosse in programma dalle ore 8.30 alle ore 11.00, a sito archeologico chiuso. "Ciò nonostante - si legge nell'esposto presentato ai Carabinieri della Stazione di Pompei, guidati dal comandante Tommaso Canino - alle ore 9.00 orario previsto per l'apertura del sito al pubblico, anche se in totale assenza dei lavoratori pubblici adibiti alla vigilanza, accoglienza e fruizione insistenti sul sito, il direttore Massimo Osanna ha dato indicazioni per l'apertura al pubblico del sito. Una condotta che ha determinato un rischio concreto per la tutela dell'intero parco archeologico e per la tutela dei lavoratori medesimi e dell'incolumità e sicurezza dei turisti".

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