Riduceva le sue vittime in schiavitù e le costruingeva a prostituirsi. E chi rifiutava, veniva minacciata e sottoposta a riti voodoo che venivano a loro volta estesi alle loro famiglie. 

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una cittadina nigeriana, ritenuta responsabile di gravi reati legati alla tratta di esseri umani e alla riduzione in schiavitù. L’operazione è stata condotta su mandato della Direzione Distrettuale Antimafia, al termine di un’articolata indagine condotta dalla Squadra Mobile di Napoli.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti investigativi, tra il 2017 e il 2021 la donna avrebbe attratto in Italia alcune giovani connazionali con la falsa promessa di un lavoro dignitoso. Una volta giunte sul territorio nazionale, però, le vittime venivano private dei documenti, picchiate, minacciate e sottoposte a rituali voodoo. Un meccanismo psicologico di terrore che le rendeva completamente soggiogate alla volontà della loro aguzzina.

Costrette a prostituirsi per saldare un presunto “debito” di 25.000 euro — cifra indicata come rimborso per le spese di viaggio — le donne venivano obbligate a offrire prestazioni sessuali a clienti selezionati dalla donna, senza possibilità di sottrarsi. L’incubo, che ha coinvolto anche i familiari rimasti in patria, era rafforzato da minacce occulte legate a rituali magici tradizionali, noti per il loro forte impatto psicologico sulle vittime. La donna è stata infine localizzata e arrestata nel foggiano, dove si era rifugiata. 

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