"La nostra Comunità ecclesiale condivide le preoccupazioni espresse recentemente da alcune organizzazioni sindacali e sottoscritte da molte associazioni presenti sul territorio di Torre Annunziata e Castellammare di Stabia. Come Chiesa siamo testimoni di un tessuto sociale disorientato dove regna un clima di sfiducia verso le istituzioni e dove intere aree del territorio sono state trasformate in piazze di economia illegale o vere e proprie roccaforti sotto il controllo della criminalità organizzata. Ci sentiamo quindi di partecipare alle inquietudini dei nostri fratelli e reclamiamo con determinazione, con loro, che la politica torni a servire la collettività e che i bisogni di molti tornino a prevalere sugli interessi di pochi".

Così don Mimmo Battaglia, arcivescovo metropolita di Napoli, risponde alla lettera appello indirizzata alle istituzioni, firmata da Cgil, Cisl e Uil Napoli e da numerose associazioni del territorio stabiese-torrese all'indomani dello scioglimento di Torre Annunziata avvenuto a poche settimane da quello di Castellammare di Stabia, in cui si lanciava l'allarme legalità in un territorio di 100mila abitanti in cui sono previsti importanti investimenti, come quelli previsti dal Cis Vesuvio, sui quali è forte il rischio di infiltrazione della criminalità organizzata in un territorio piegato dall'emergenza lavoro con vertenze aperte che interessano centinaia di lavoratori e lavoratrici.

"La decadenza del sistema economico e industriale - scrive il vescovo di Napoli - e la contemporanea crisi del settore turistico, riconducibile al cattivo sfruttamento del territorio e delle sue risorse ambientali, l'assenza di un piano di sviluppo, hanno acuito gli effetti della marginalizzazione delle fasce più deboli della società. Tutto ciò si presenta come un oltraggio e una ferita purulenta all'interno del tessuto urbanistico e sociale, e costituisce per noi una di quelle "periferie" che reclamano ascolto, rivendicano attenzione e risposte. È per questo - conclude la lettera - che siamo disponibili a sperimentare modi partecipativi di esercitare la responsabilità nell'annuncio del Vangelo e nell'impegno per realizzare città più belle e più abitabili, per investire sulla ricchezza della spiritualità locale".

"I temi del lavoro, dello sviluppo sostenibile, della lotta alle organizzazioni criminali - scrive la Cgil Napoli in una nota - devono essere al centro dell'agenda per la politica e le istituzioni di questa terra. Se non si dà lavoro ai giovani e ai meno giovani, un lavoro onesto e dignitoso, se non si ripulisce il Fiume Sarno, se non si costruisce un welfare inclusivo e un territorio vivibile e bello, a misura dei bisogni dei cittadini e delle cittadine, se non si parte da tutto questo è impossibile sconfiggere la camorra. Siamo felici delle parole del Vescovo Battaglia, perché pensiamo che siamo davanti a una sfida epocale che solo con l'alleanza tra le energie migliori della società può essere vinta".

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