Scioglimento, dipendente comunale aggredito: Ascione favorì parente del clan
L’episodio all’interno della relazione. Per i commissari l’ex sindaco di Torre Annunziata era in balia dei criminali
21-05-2022 | di Gianluca Buonocore
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Non testimoniò perché era in balia della criminalità di Torre Annunziata. E’ stato dipinto così Vincenzo Ascione. Sull’ex sindaco pende un episodio ben preciso, scritto nella relazione consegnata dalla commissione d’accesso al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
Un episodio risalente all’epoca in cui il sindaco era ancora Giosuè Starita. Il prefetto si è soffermato sull’aggressione subita da un dipendente comunale alla quale era presente lo stesso Ascione. La vittima era stata presa di mira da un altro dipendente, ritenuto vicino a ambienti criminali per rapporti di parentela.
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Successivamente l’ex primo cittadino è stato convocato per ben due volte quale testimone, ma non si è mai presentato. Ne ha mai fornito la commissione di una memoria in merito all’accaduto. Per questo motivo ha pregiudicato la possibilità di accertare le responsabilità dell’aggressore.
Il motivo è nel fatto che Vincenzo Ascione è assoggettato alla predominanza dei mafiosi locali. Una tesi accreditata anche dalle indagini della Dda che hanno colpito lui e altre undici persone, tra le quali il suo vecchio braccio destro Luigi Ammendola.
Un sindaco che non aveva la capacità di governare. E’ questo il quadro che emerge attorno a Vincenzo Ascione, un primo cittadino che è affondato con tutto l’equipaggio.
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