“Mai più impresentabili in Consiglio Comunale a Torre Annunziata”. E’ questo il messaggio lanciato da Sandro Ruotolo. Il senatore del Gruppo Misto, assieme al Comitato per la liberazione dalla camorra e dal malaffare, ha da tempo condannato la condotta dell’Amministrazione guidata da Vincenzo Ascione. Dopo la decisione del Ministero degli Interni di sciogliere il consiglio comunale per infiltrazioni della camorra, sono uscite le motivazioni della commissione d’accesso.

Ruotolo, intervenuto all’incontro A trent'anni dalle stragi mafiose di Capaci e di via d'Amelio e dal primo scioglimento del Comune di Torre Annunziata per infiltrazioni mafiose: A che punto è la lotta alle mafie?”, si è così espresso.

“Dopo trent’anni il consiglio comunale è stato di nuovo sciolto. Basti pensare che nel 2021 in Italia è avvenuto in 14 città. E le prime del 2022 sono state Castellammare e Torre Annunziata. Quest’ultima non poteva non essere sciolta e l’ho detto più volte. C’era una situazione allucinante nella denuncia dell’allora vicesindaco Diana per quello che ha visto all’interno della macchina amministrativa. La magistratura farà il suo corso, ma questo è un provvedimento di garanzia. Il quadro nella relazione prende spunti dall’indagine della Dda, con Salvatore Onda, nipote del killer del clan Gionta, che ha avuto un ruolo fondamentale. Bene ha fatto il Ministro degli Interni a propendere per lo scioglimento”.

Il senatore spera in una cambio radicale nel futuro prossimo. “La questione la pongo alla politica e alla società civile. C’è bisogno di una garanzia sulla formazione della classe dirigente. C’è la legge Severino, ma non basta. Prima di presentare le liste c’è bisogno di firmare un patto. Non devono più entrare in consiglio comunale personaggi legati in qualche modo ai clan o addirittura pregiudicati”. 

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La condanna dell'ex vicesindaco