Dodici consiglieri e tre assessori. Emergono i particolari sulle frequentazioni tra politica e malavita a Torre Annunziata. A evidenziarli la relazione della commissione d’accesso che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni.

Compaiono membri sia della maggioranza che dell’opposizioni. Tra i coinvolti c’era anche chi aveva commesso reati per spaccio di droga, in età minorile e riabilitati successivamente.

I NOMI. Nel corso dell’ordinanza della Dda, nella quale furono coinvolte 12 persone tra amministratori e politici, uscì già fuori il nome di Maria Oriunto. La consigliera è infatti sposata con il fratello di Salvatore Onda, dipendente della Prima Vera e nipote del killer dei Gionta Umberto. Per i commissari era lui a tenere in vita l’amministrazione con le sue decisioni.

Secondo quanto scritto dal quotidiano “Il Mattino”, spicca la figura di Pasquale Iapicca, consigliere poi dimessosi per fare spazio a Francesco Nella. Proprio quest’ultimo passò subito in maggioranza per supportare Ascione. Iapicca è figlio di Domenico “’o pappone” che nello scioglimento del ’93 era visto come il collegamento tra il boss Gionta e la politica. Poi c’è Massimo Papa, ritenuto vicino ai Gallo-Cavalieri perché suo fratello era guardaspalle di un boss ucciso in un agguato.

Coinvolti per parentele di spaccio Antonio Pallonetto e Angela Nappi. Mentre a Michele Avitabile, titolare del bar ittico di via Castello e subentrato al posto di Luigi Cirillo in Assise, vengono contestate frequentazioni pericolose. Tra queste quella con Antonio Gemignani, pregiudicato per droga, che oggi è un noto tiktoker sotto il nome di “Papusciello”.

Non è stata risparmiata nemmeno l’opposizione. A partire Ciro Alfieri. Lo sfidante di Ascione nel ballottaggio delle ultime amministrative fu arrestato dopo un periodo di latitanza nel ’94.

Compare anche Pierpaolo Telese (non coinvolto in alcun procedimento penale), uno dei più aspri oppositori di Ascione e membro del Comitato per la liberazione dalla camorra e dal malaffare assieme a Sandro Ruotolo. L’avvocato oplontino frequenta la figlia di Gennaro ‘o capuano, ritenuto il volto pulito della famiglia Gallo.

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