Regna l’incertezza tra i sindaci del Pd del vesuviano, dopo la scelta di Matteo Renzi di lasciare il Partito Democratico. L’ex Premier formerà così un partito indipendente, proprio all’indomani della costituzione del nuovo governo ‘giallorosso’.
BUONAJUTO STRIZZA L’OCCHIO. Uno degli esponenti che potrebbe seguire Renzi nella sua avventura politica dovrebbe essere Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano. Assieme a lui è quasi scontato il cambio di casacca anche per Antonio Pannullo, ex sindaco di Castellammare.
Per ora Buonajuto, con le amministrative alle porte nel prossimo anno, strizza l’occhio a Renzi e allo stesso tempo si mantiene cauto. “E’ stata una decisione coraggiosa. Credo che il suo gesto abbia reso più forti gli argini contro il populismo sovranista. A livello locale non sono previsti cambiamenti. Sono il sindaco di una città complicata e penso prima al mio ruolo attuale. Il partito viene solo successivamente”.
Fa discutere, invece, il no comment di un “renziano della prima ora” come Luca Mascolo, sindaco di Agerola, da sempre vicino all’ex segretario dem.
ZINNO E AMITRANO CHIUDONO LE PORTE. Chi non è assolutamente d’accordo con la scissione è Giorgio Zinno, primo cittadino di San Giorgio a Cremano. “Comprendo la scelta, dovuta anche a una dinamica interna al Pd, ma ovviamente non la condivido. Questa la ritengo la mia casa da sempre e tale rimarrà. Spero solo che si crei un clima di non ostilità, per far sì che si possa creare assieme una sinistra che possa fronteggiare una destra che avanza”.
Gli fa eco Pietro Amitrano, sindaco di Pompei. “Finirà di destabilizzare il Pd, non sono assolutamente d’accordo”.
GLI INDECISI. In posizione attendista, invece, il primo cittadino di Torre Annunziata Vincenzo Ascione. “Non pensavo si potesse arrivare a una scissione in una fase così delicata per l’Italia dopo la formazione del governo Pd-M5S. Mi aspettavo che Renzi tergiversasse, ma capisco e comprendo le sue motivazioni. Io credevo che il Pd rappresentasse l’approdo finale di un percorso iniziato nel Pci. Prima di prendere una decisione per il mio futuro, seguirò il dibattito politico”.
Sulla stessa linea d’onda Pietro Amitrano, a capo dell’amministrazione di Boscotrecase. “Era già nell’aria e non è di certo una novità. C’è ancora bisogno di tempo per capire le idee di Renzi, a partire dalle motivazioni reali che l’hanno portato a lasciare il Pd”.
DIPLOMATICO RIPENSA ALLA DC. Apertura particolare, infine, per Antonio Diplomatico, sindaco di Boscoreale. “Renzi ha guardato anche alle difficoltà di Forza Italia, instaurando una politica soprattutto di centro. Il Pd può tornare a essere un partito di sinistra. Aderirò solo nel caso in cui formasse una nuova Democrazia Cristiana improntata sull’importanza degli italiani e della famiglia”.
Regna l’incertezza tra i sindaci del Pd del vesuviano, dopo la scelta di Matteo Renzi di lasciare il Partito Democratico. L’ex Premier formerà così un partito indipendente, proprio all’indomani della costituzione del nuovo governo ‘giallorosso’.
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