Il futuro si costruisce attraverso la memoria. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato nel corso della manifestazione celebrativa della Shoah organizzata dall’Istituto Comprensivo 1° Cangemi, guidato dalla preside Carmen Guarracino, svoltasi giovedì 30 gennaio presso l’aula magna della sede di via Montessori di Boscoreale dell’Istituto Superiore “E. Cesaro-Vesevus”. Della stessa sono stati protagonisti gli alunni delle classi quinte Cangemi e Salome e della scuola secondaria di primo grado, che si sono avvicendati sul palco dell’aula magna in varie tipologie di rappresentazioni: musiche, coreografie, rappresentazioni sceniche, videoclip, aforismi e riflessioni sulla memoria.

Ospite d’eccellenza della manifestazione è stata Diana Pezza Borrelli, esponente cristiana dell’associazione “Amicizia ebraico-cristiana” di Napoli, che favorisce e sviluppa la conoscenza, la comprensione, il rispetto e l’amicizia tra ebrei e cristiani in una prospettiva di apertura e di dialogo con le religioni e gli uomini tutti. Dalla sua amicizia con la oggi defunta Alberta Levi Temin, fondatrice ebrea dell’associazione, è scaturito l’obiettivo comune di testimoniare l’amore che lega tutti gli uomini in quanto figli di Dio, amore che va al di là di un singolo credo religioso. La prospettiva individuata dall’ospite si legge tenendo presente l’etica della reciprocità, altresì definita regola d’oro, che sta al cuore di ogni sistema morale. Essa si esplicita nel messaggio: “Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te”. “Dobbiamo imparare ad ascoltare la nostra coscienza – ha, a tal proposito, affermato Pezza Borrelli – che, per chi crede, è la voce di Dio. La pace si ottiene pensando di non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”.

La preside Guarracino, nel ringraziare docenti e allievi per il grande lavoro svolto nella preparazione dell’evento e l’ospite per la significativa testimonianza, ha evidenziato la straordinaria importanza di questi momenti educativi, necessari per una sana e consapevole formazione delle coscienze nelle nuove generazioni. All’evento è intervenuta anche Rita Iervolino, preside “ospitante” del Cesaro-Vesevus, che, nell’accogliere calorosamente gli ospiti, ha sottolineato la centralità della dimensione umana che, attraverso la memoria, si arricchisce di una rinnovata sensibilità.

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