Scuola. Oltre 250 dirigenti contro la Azzolina: “Aule sicure grazie ai nostri sacrifici”
La reazione dopo le dichiarazioni del Ministro sulla presunta assenza dei ragazzi per la Didattica a Distanza
19-10-2020 | di Redazione

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“I nostri ragazzi erano in aula, non in centri commerciali o per strada. Bisognerebbe avere più rispetto per loro e per noi che abbiamo lavorato notte e giorno in condizioni critiche e ci siamo preoccupati di far partire la didattica a distanza in tutte le scuole e con tutte le difficoltà del caso”.
Sono 257 i dirigenti scolastici della Campania che hanno scritto al Ministro Lucia Azzolina per denunciare le lacune di inizio anno scolastico. Ai presidi non sono piaciute alcune dichiarazioni: “I nostri studenti erano davanti ai computer, nelle loro case, a fare scuola e noi nelle scuole, insieme al personale ATA, a garantire che ciò avvenisse – hanno scritto nella lettera -. La scuola campana è una scuola seria, dove, pur tra mille difficoltà, si lavora sodo, spesso senza un’adeguata interlocuzione con gli Enti Locali (in molti casi assolutamente assente), in edifici dove la manutenzione ordinaria e straordinaria lascia assai a desiderare, in assenza di certificazioni antincendio, con arredi che ricordano i decenni passati, in eterna carenza di personale. E con una carenza di spazi, in molte scuole, che non ha visto la pronta risposta su spazi alternativi, come annunciato più volte quest’estate”.
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Numerose infatti le difficoltà incontrate specie nei mesi estivi. Calcolare le distanze di sicurezza, lotte con i banchi obsoleti e con i nuovi che non arrivavano, oltre a organici incompleti. Ma nonostante le accortenze, i contagi sono aumentati.
Per questo i dirigenti scolastici hanno posto delle domande al ministro Azzolina: “Ci chiediamo – si legge nella lettera - perché i banchi monoposto ancora non siano arrivati, perché non ci procede con una campagna di test rapidi agli studenti, perché gli organici sono ancora incompleti e non ci sono insegnanti di sostegno a sufficienza, così come le mascherine, senza parlare del problema del mancato potenziamento dei trasporti. Infine, perché è stata emanata una circolare di conferma delle elezioni degli Organi Collegiali in presenza entro il 31 ottobre, nonostante l’emergenza epidemiologica”.
Una serie di interrogativi che ora attendono risposte: “Ci piacerebbe ricevere qualche risposta ad almeno qualcuna di queste domande. Perché non è vero che va tutto bene e non è giusto che si racconti questo agli italiani. Su una cosa siamo d’accordo: è vero, le scuole, ad oggi, sono sicure. Noi lo sappiamo, lavoriamo da mesi e ogni giorno per renderle sicure. Ma le scuole non sono una cattedrale nel deserto. Se davvero la scuola è la priorità, come si sostiene da più parti, è il momento di investire seriamente sulla scuola, restituendole la dignità di perno delle nostre città”.
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