Non solo abbandono scolastico e dispersione: con la pandemia i giovani hanno difficoltà a relazionarsi di nuovo con gli altri e cresce il fenomeno del cyberbullismo.
Sono i risultati – allarmanti – che emergono dalla ricerca promossa dal MoIGe, il Movimento Italiano Genitori, che rientra fra le attività del progetto “Comunità in rete contro i cyber risk”. La campagna, che sta coinvolgendo 400 scuole primarie e secondarie di I e II grado su tutto il territorio italiano, ha l’obiettivo di diffondere sì una cultura digitale, soffermandosi però sull’importanza di un corretto utilizzo dei social e della rete.
Da quando è scoppiata l’emergenza pandemica, escluse le ore impegnate per la didattica digitale, il tempo trascorso davanti ai device tecnologici è aumentato del 67%. E nonostante il ricorso al digitale abbia compensato la mancanza di relazioni, aiutando bambini e ragazzi ad affrontare la chiusura forzata e mantenere così delle relazioni sociali, la maggior parte dei genitori ha riscontrato effetti negativi sui loro ragazzi, tra cui la perdita del contatto fisico con gli altri a fine emergenza.
Informando i giovani sui rischi connessi ad un uso improprio delle nuove tecnologie, si mira a promuovere tra i minori una maggiore consapevolezza dei cyber risk, supportando i ragazzi nell’acquisizione di competenze per una gestione costruttiva dei conflitti interpersonali.
A disposizione delle scuole un Centro mobile digitale, una piattaforma con contenuti realizzati dagli esperti del settore che possono essere attivi e raggiungibili in qualsiasi momento, un numero verde 800 937070 e un numero whatsapp 393 3009090.
Non solo abbandono scolastico e dispersione: con la pandemia i giovani hanno difficoltà a relazionarsi di nuovo con gli altri e cresce il fenomeno del cyberbullismo.
Sono i risultati – allarmanti – che emergono dalla ricerca promossa dal MoIGe, il Movimento Italiano Genito...
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