Zaini in spalla, mascherine pronte all’uso e green pass. Con la paura del contagio che è sempre dietro l’angolo. Ecco come si va a scuola dopo due anni di lotta contro il virus che toglie il respiro. Gli studenti vaccinati o guariti dal Covid da meno di quattro mesi dicono finalmente addio alla didattica a distanza anche se nelle loro classi ci sono compagni ammalati.

Il ministero della Pubblica istruzione ha pubblicato un vademecum ma l’avvio delle nuove norme che allentano e semplificano la gestione dei casi positivi e delle quarantene è tutto in salita e non tutte le Regioni sono state in grado nel weekend di recepire le nuove norme del decreto. E così, tra confusione, proteste di presidi e genitori, dubbi sull’interpretazione di alcune regole sono state molte le scuole che hanno dovuto fare i conti con la gestione dei nuovi contagi.

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“Siamo confusi – hanno detto a più riprese i presidi delle scuole di Torre Annunziata, anche nelle scorse settimane -. C’è un aggrovigliarsi di disposizioni, spesso in contraddizione tra loro, di fronte alle quali rimaniamo perplessi: serve una cabina di regia. I presidi così sono costretti a fare i dirigenti sanitari, perdendo di vista la formazione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda i genitori: “Vogliamo una scuola in presenza tutto l’anno. Basta con le aperture a singhiozzo. Abbiamo bisogno di garanzie di presenza e continuità in tutte le scuole di ogni ordine e grado, non vogliamo rivedere lo scempio di Regioni e Comuni che tengono chiuse le nostre scuole secondo il proprio variabile arbitrio e vogliamo l’abrogazione della norma che consente la formazione di classi-pollaio”.