“Siamo pronti a ricorrere contro lo Stato Italiano. E nel caso arriveremo fino alla Corte di Giustizia Europea”. La famiglia di Tommasina De Laurentiis non ci sta. Dopo la sentenza di secondo grado, che di fatto ha sancito la prescrizione del reato di omicidio colposo del primario Palomba, la battaglia continuerà.

A riferirlo è Gennaro Ausiello, legale di parte civile della famiglia di Tommasina, che ha affermato. “Per l’opinione pubblica è difficile capire questo concetto. Le vittime sono tutte uguali tra loro. Lo Stato e il Tribunale di Torre Annunziata, quando hanno potuto e voluto, hanno saputo mettere in campo un’organizzazione di uomini e mezzi straordinari per celebrare processi complessi come questo in tempi record e con piena soddisfazione di tutti. Questa prescrizione devastante e annunciata sia da monito a livello Nazionale. Qualcosa in più poteva essere fatto, anche a Torre Annunziata. Non ce la si prenda con la prescrizione".

Poi ha proseguito. “Quando si celebra il reato il tribunale ne conosce già i tempi. Se una nave sbatte contro uno scoglio è colpa nostra non dello scoglio. Qualcuno è più responsabile di altri. I familiari di Tommasina andranno avanti a testa alta. Hanno avuto la loro verità, ma non tutti possono dirlo. Né gli imputati, né qualcun altro può dire la stessa cosa. Anche qualcun altro si deve sentire responsabile se in 10 anni non è stato capace di concludere questo giudizio. Non ce la prendiamo sempre troppo con lo Stato in maniera personale, ma chi deve capire capirà”.

Infine il legale ha dettato la linea delle prossime mosse. “Attendiamo la definitività della sentenza. Gli imputati potranno ancora ricorrere in Cassazione. Ma noi, grazie alla legge Pinto, possiamo ricorrere contro lo Stato Italiano. I tempi del processo sono stati italiani e se sarà necessario a ricorrere alla Corte di Giustizia Europea perché l’italia venga condannata. La durata del processo è a garanzia degli imputati. Siamo tutti uguali e dobbiamo avere la certezza di tempi rapidi e efficienti. Non lo faremo per lucrare risarcimenti, ma questa battaglia sarà solo in nome di Tommasina”.

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