Sequestrato pesce senza tracciabilità tra Roma e Napoli
Controlli su 50 operatori anche della Campania. Il monito di Coldiretti: “Garantire qualità e sicurezza”
20-12-2016 | di Marco De Rosa
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Una tonnellata e mezzo di pesce senza tracciabilità è stata sequestrata dai Carabinieri del Comando Politiche Agricole e Alimentari nei controlli a 50 operatori del commercio all' ingrosso delle Province di Roma e Napoli.
L'azione del Reparto specializzato dell'Arma ha scongiurato che finissero sulle tavole dei cittadini alici, cernie, gamberi, merluzzi, spinarelli, triglie, pesce spada e pesce sciabola, di cui non si conoscono la data di cattura, le modalità di conservazione e la provenienza geografica, potenzialmente dannosi per la salute anche sotto il profilo igienico - sanitario.
I militari hanno accertato che la merce non aveva l'etichettatura e la documentazione di "filiera" previste dalla legge, in violazione delle norme comunitarie e nazionali che stabiliscono i principi ed i requisiti generali per la sicurezza alimentare. I controlli straordinari proseguiranno a tutela dei consumatori a cui viene consigliato di porre attenzione all'etichettatura dei prodotti alimentari, verificando, in particolar modo, ingredienti e coadiuvanti tecnologici che potrebbero creare allergie o intolleranze, termine minimo di conservazione o data di scadenza, paese d'origine o luogo di provenienza.
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Sul caso è intervenuta la Coldiretti Impresa Pesca, elaborando un vademecum antitruffa che garantisca “qualità e sicurezza del pesce in vista della Vigilia di Natale, che fa registrare il consumo dei prodotti ittici più elevato dell'anno”.
Per non cadere nelle trappole del mercato in una situazione in cui tre pesci in vendita su quattro provengono dall'estero, il consiglio della Coldiretti e di guardare l'etichetta sul bancone dove deve essere specificato il metodo di produzione ("pescato", "pescato in acque dolci", "allevato…"), il tipo di attrezzo oggetto della cattura e la zona di cattura o di produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, Sardegna, anche attraverso un disegno o una mappa). Per quanto riguarda il pesce congelato c'è l'obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti decongelati, la denominazione dell'alimento è accompagnata dalla designazione "decongelato".
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