Sequestro da 450mila euro nei confronti della “Torrese”: arrestato Magliacano
Blitz della Guardia di Finanza ai danni dei rappresentanti della società: tra questi spicca l’ex consigliere già colpito dallo scandalo voti a Torre del Greco
06-09-2019 | di Marco De Rosa

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Cene di rappresentanza, sponsorizzazioni, acquisti e fitti inesistenti e sottratti alla tassazione, a nome dell’associazione sportiva “Torrese”. Arrestato Simone Onofrio Magliacano, ritenuto il Deus ex Machina della squadra militante nel campionato di calcio di Promozione.
La Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha dato esecuzione a un decreto di sequestro patrimoniale, emesso dalla Procura della Repubblica oplontina, di circa 225mila euro nei confronti dei legali rappresentanti della società, ritenuti tutti responsabili a vario titolo e a partire dal 2016, di diverse condotte di frode fiscale. A destare sospetto l’ingente volume d’affari generato dalla società, anomalo per un’associazione sportiva dilettantistica.
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LE INDAGINI. A seguito delle ispezioni successive condotte dalle Fiamme Gialle, è stata accertata la presenza di costi totalmente inesistenti o del tutto privi di documenti, al fine di abbattere la base imponibile determinatasi per lo più in conseguenza di emissione di fatture per servizi di sponsorizzazione. Oltre 160mila euro di fatture sull’utilizzo di un campo di calcio per gli allenamenti, cene di rappresentanza e altri eventi conviviali di squadra, acquisti di altri prodotti e servizi in realtà mai avvenuti ma riportati nella dichiarazione dei redditi, oltre a 700mila euro di elementi negativi di reddito privi di alcuna giustificazione.
IL DEUS EX MACHINA DELLA FRODE. Secondo gli inquirenti, la mano che gestiva il tutto è quella di Simone Onofrio Magliacano, già in carcere per il reato di associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio elettorale nell’ambito dello scandalo elezioni a Torre del Greco. Per Magliacano accertata l’aggravante di aver commesso i reati di frode tributaria nell’esercizio di attività di consulenza fiscale, essendo il commercialista di quasi tutte le società coinvolte nel sistema fraudolento architettato.
Sequestrato il profitto ritenuto provento dell’evasione fiscale (35mila euro di iva evasa e quasi 190mila euro di imposta sui redditi sottratta indebitamente a tassazione, ndr). Congelati anche i conti correnti degli indagati, per un valore complessivo di 225mila euro.
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