Una cifra che dovrebbe superare i 400 mila euro (431.845,73 euro per la precisione) è quella che il Comune di Torre Annunziata ha pagato, fino ad oggi, per lo sgombero di palazzo Fienga. Una parte del totale, ovvero 162.578 euro, è riportata sotto la dicitura ‘spese di giustizia’. Di questa somma, 32.515 euro non saranno mai restituiti da nessuno e sono esclusivamente a carico dei cittadini oplontini. Non è un numero a caso ma il 20% dell’importo che è carico delle realtà territoriali quando affrontano spese legate al Ministero di Giustizia. Accade, per esempio, la stessa cosa con il mantenimento dei tribunali: lo Stato italiano, infatti, dovrebbe rimborsare solo l’80% dei soldi che anticipano gli enti pubblici.

LE VOCI DI SPESA. Ma andiamo nel dettaglio delle singole voci. La chiusura degli accessi alla storica roccaforte del clan Gionta, quelli su via Bertone, via Castello e via Nicola D’Alagno, è costata 120.000 euro. Cifra che, sommata al costo per i traslochi (42.578,00 euro, ndr.), costituisce la parte che il Comune di Torre ha annoverato come ‘spese di giustizia’. Il rendiconto dovrebbe essere trasmesso al dicastero retto da Andrea Orlando per il rimborso.

Nell’allegato ‘B’, della delibera di giunta numero 17, invece, sono comprese tutte le spese effettuate dall’Ente che dovranno essere ‘recuperate sui proprietari’ di palazzo Fienga. Ci sono i 136.082 euro per la ristrutturazione della scuola di via Isonzo e dei box di via Tagliamonte. Rientrano i 40.000 euro per i pasti somministrati fino ad oggi. Sono annoverati i 93.000 euro circa per l’hotel Palma di Pompei che ha ospitato molte famiglie sgomberate.

Lo sgombero del 15 gennaio scorso ha “obbligato l’amministrazione comunale ad adottare procedure di somma urgenza” che, stando al dettato della delibera, andranno ad influire in maniera pesante sul bilancio dell’Ente di quest’anno.

LA ‘POLIZZA’ DEGLI AMMINISTRATORI. Ironia della sorte, pochi giorni prima dell’approvazione della delibera sui costi dello sgombero, la giunta ha approvato un atto di indirizzo riguardante la ‘copertura assicurativa per Responsabilità Civile Patrimoniale dell'Ente’. In pratica il sindaco Starita ha chiesto alla dottoressa Anna Pesacane, dirigente del I dipartimento, di stipulare una polizza che copra le ‘colpe lievi’ di amministratori, segretario generale e dirigenti del Comune.

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