Non voglio commentare. Sono state dette un sacco di sciocchezze”. Sono queste le parole di uno dei proprietari di alcuni appartamenti di Palazzo Avallone, al civico 44 di vico Luna, dove venerdì sera 12 famiglie sono state sgomberate per il rischio crolli a causa delle condizioni fatiscenti in cui si trovano le abitazioni e l’itero stabile. Piero Di Somma, avvocato: è lui che viene indicato dagli inquilini come referente per le questioni che riguardano il palazzo.

“Il proprietario degli immobili con cui abbiamo firmato il contratto è la moglie, Teresa Avallone, ma di fatto è lui che viene a riscuotere i pigioni ad inizio mese – raccontano gli inquilini – ed è sempre lui al quale facciamo riferimento quando ci sono problemi nel palazzo o nelle nostre case”. Raggiunto telefonicamente, l’avvocato Di Somma rifiuta di rilasciare qualsiasi commento sulla vicenda: solo poche parole prima di staccare la telefonata. “Non capisco a cosa devo il motivo di questa telefonata. Sono state dette un sacco di sciocchezze. Sono proprietario solo di 5-6 appartamenti (6, ndr) non dell’intero palazzo. Non ho nulla da commentare sulla vicenda”.

L’avvocato conosce bene le condizioni in cui si trova lo stabile: una settimana prima dello sgombero è stato nel palazzo in compagnia di un ingegnere per visionare le crepe all’interno di una abitazione. “Ho chiesto io all’avvocato di intervenire perché preoccupata delle crepe sempre più grandi. Quando sono venuti – continua la giovane che occupa con marito e figli un appartamento al primo piano – in casa mia non c’era nessuno, quindi non so che tipo di sopralluogo sia stato fatto. Noi vogliamo risposte. Se siamo in queste condizioni è perché non sono stati fatti adeguati interventi strutturali che tutti i proprietari avrebbero dovuto fare, per garantire la staticità dell’edificio e la nostra sicurezza”.

 


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sgomberato palazzo in vico luna