Il solito show tra battute e offese a vari esponenti delle istituzioni. Anche in questa diretta Vincenzo De Luca ha approfittato per esprimere in maniera colorita il suo punto di vista.

I primi a finire sotto i suoi attacchi sono stati il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “In questa settimana ho rilevato alcuni atteggiamenti sul dibattito pubblico relativo alla Campania e a Napoli. La prima è “non litigate” e “dobbiamo avere collaborazione con il Governo”. Riguardo la prima vorrei chiarire che nessuno sta litigando e che la Regione è tutta concentrata sul lavora, e che c’è soltanto a Napoli un imbecille (De Magistris ndr) che litiga da solo per nascondere la propria incapacità amministrativa. Gli altri sono tutti a lavoro. Secondo, io credo che dobbiamo fare tutti gli sforzi possibili per avere il massimo di collaborazione e solidarietà fra territori e governo nazionale. Se non vogliamo che questi appelli siano tempo perso, bisogna parlare chiaro e dirsi anche in questo caso la verità. La collaborazione deve avere dei presupposti altrimenti diventa impossibile. . Poi Di Maio ha detto tante di quelle bestialità con uno sciacallaggio intollerabile. Io rinnovo la mia sfida a un dibattito pubblico in diretta televisiva a tutti quelli che vogliono parlare della sanità campana. Sperando che i miei interlocutori non facciano i conigli e continuano a scappare. Di Maio è tra i principali responsabili per mantenere in Campania il commissario esterno. Avremmo fatto la fine della Calabria. Questi signori dovrebbero stare zitti e chiedere scusa”.

Battute e ilarità anche sul tampone rapido di Zaia, governatore del Veneto. “. Non è accettabile in un paese serio questo livello di pressapochismo e confusione. Bonafede è conosciuto nell’ambiente come ministro Buonanotte. Ho visto Zaia pubblicizzare il tampone rapido e avvicinandoci a Natale devo essere buono. Questa è un’altra di quelle cose che non si spiegano. La validità la devono fornire l’Iss e il Ministero della Salute. Se sono validi e ci sono devono fornirli alle Regione. In caso contrario devono avere il dovere di chiarire che non esistono. Non seguite l’esempio di Zaia, perché se ti inzeppi il cotton fioc nelle narici rischi di perforarti la membrana”.

Infine un passaggio sull’istituzione della zona rossa, definita ‘rosé’ citndo ndo i versi di una canzone popolare molto nota negli anni '60 ‘fiorin fiorello l'amore è bello vicino a te’. “E’ stata giusto la chiusura di qualche negozio”.

Infine ha aggiunto. “Nell’ultima settimana abbiamo abbassato il tasso dei positivi dal 16 al 15%. Il Governo non c’entra niente, ma contano le misure che abbiamo preso in precedenza. E’ stata istituita la zona rosé . Ora tutti dormono sogni tranquilli. La Campania ha anticipato tutte le misure possibili. Non siamo andati oltre perché non era chiaro se il ristoro economico per le attività che chiudono venisse garantito da misure regionali. Solo ieri ci è stato detto. Ma c’è stata una ragione più di sostanza: perché mancavano i controlli. La zona rossa andava fatta a ottobre in tutta Italia. Così si sarebbe evitato il caos dell’ultimo mese. Avremmo preso una misura efficace dal punto di vista del freno al contagio. Ora avremmo avuto una situazione sotto controllo. Questa proposta l’ho fatta io. Cerchiamo di non rilassarci per le prossime settimane. Se abbassiamo l’attenzione a gennaio avremmo una fiammata di decessi. Il governo decida qual è il comportamento più corretto da mantenere”.

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