Si spara con la pistola di ordinanza: vigile urbano suicida a Portici
Muore un giovane di soli 30 anni: viveva ad Ercolano ma lavorava a San Giorgio a Cremano
20-05-2020 | di Claudio Di Giorgio
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Si è tolto la vita con la sua pistola di ordinanza.
Choc questa mattina a Portici dove, un vigile urbano è stato ritrovato senza vita nella sua automobile in via Siani. L’uomo, P.G., di 30 anni, è stato notato da un passante: era originario di Ercolano ma lavorava come agente della Polizia Municipale di San Giorgio a Cremano. L’auto appariva senza alcuna ammaccatura, ma con un vetro rotto, dal quale si vedeva il corpo del vigile riverso sul sedile.
Sul posto sono arrivate la pattuglie dei carabinieri che hanno transennato l’area e avviato le indagini per ricostruire con esattezza la dinamica e le motivazioni che hanno portato al gesto estremo. Da una prima ricostruzione dei fatti, è emerso che l’agente, figlio di un ex consigliere comunale di Ercolano, avrebbe posteggiato l’auto intorno alle 7 del mattino dinanzi al passo carrabile. Forse ha anche chiamato e inviato un messaggio alla stazione di comando, prima di spararsi con la pistola di ordinanza. Il proiettile, fuoriuscito dal cranio, avrebbe infranto il vetro dello sportello.
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Gli inquirenti stanno analizzando anche sul passato dell’uomo, per capire se ci siano eventuali motivi legati a una depressione o alla salute del giovane.
Gelo e dolore anche nel comando dei vigili di San Giorgio in cui il giovane agente era ben voluto. Il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno e il Comandante della Polizia Municipale Gabriele Ruppi, hanno espresso cordoglio alla famiglia. “E’ una giornata molto triste per la nostra città e la famiglia del Comune oggi è più povera - ha detto il primo cittadino -. Un giovane agente di polizia municipale, ragazzo straordinario e gran lavoratore, non c’è più. Era un ragazzo volenteroso, un professionista rigoroso una bella persona conosciuta pochi anni fa. Il suo lavoro era anche la sua passione e ha onorato la divisa che indossava ogni giorno con la ricerca dell’aiuto al prossimo”.
Così il Comandante Gabriele Ruppi: “Era una delle punte di diamante del nostro comando, un ragazzo volenteroso, estremamente operativo seppure con un carattere un po’ introverso. Di certo abbiamo perso un ottimo elemento dal punto di vista professionale e una bella persona dal punto di vista umano”.
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