Si è tolto la vita a 15 anni. Prima ha scritto: ““Mamma, questo è per te, perdonami. Non è colpa tua, ma te lo avevo detto che in comunità non ci volevo stare”. Aperta un’inchiesta per stabilire le cause della morte di Vincenzo, il giovane di Boscoreale morto lunedì in una comunità di recupero di Villa di Briano, nel casertano.

L’ultimo messaggio, Vincenzo, l’ha riservato alla madre. Un messaggio che una mamma non dovrebbe e vorrebbe mai leggere. Poche parole per esprimere un malessere talmente grande che ha portato un ragazzino di solo 15 anni a togliersi la vita.

Sarà eseguita domani l’autopsia sul giovane. L’obiettivo è quello di accertare che si sia trattato di un suicidio. Ma l’intenzione della famiglia è capire se ci siano state omissioni o eventuali responsabilità. La Procura della Repubblica di Napoli Nord ha aperto un fascicolo per istigazione e aiuto al suicidio. A confermarlo è Mauro Porcelli, l’avvocato della famiglia: “Abbiamo denunciato la comunità che ospitava il ragazzo. Accerteremo eventuali responsabilità in attesa dell’autopsia che chiarirà le ragioni della morte di Vincenzo”.

Solamente il giorno prima di morire, Vincenzo era scappato dalla comunità. Gli avevano negato un permesso per andare a trovare sua madre, in occasione dell’anniversario della morte della sorella. Lui era uscito lo stesso, riportato poi in comunità dalla stessa madre. Non si sa se sia nata una discussione sull’opportunità di far tornare il giovane nel centro di recupero. E’ stata però l’ultima volta che mamma e figlio hanno passato un po’ di tempo insieme. Poi la decisione del giovane di togliersi la vita e lasciare quel bigliettino per la sua mamma, accanto a lui. Quando si è adolescenti la vita e le sue emozioni dovrebbero essere presi a morsi. Invece, Vincenzo, è stato divorato dalla vita stessa.


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