Nel nostro Paese, il fumo è un vizio che riguarda un adulto su quattro. Quasi un giovane su tre, invece, utilizza almeno un prodotto tra le sigarette elettroniche che vaporizzano liquido, il tabacco riscaldato e le sigarette, in uno scenario in cui si assiste a un raddoppio del consumo. Lo si deduce da due ricerche che sono state condotte dall’Iss. Se è vero che il 59%, e quindi la maggioranza, degli adulti di età compresa fra i 18 e i 69 anni non fuma, e che il 17% ha smesso di fumare, è altrettanto vero che la quota di fumatori tocca i 24 punti percentuali.

Il fumo in Italia: qual è la tendenza?

Come ha avuto modo di precisare Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nel corso degli ultimi quindici anni si è assistito a un calo della percentuale di fumatori; tuttavia tale calo è avvenuto in tempi troppo dilatati. Se nel 2008 i fumatori erano pari al 30%, attualmente raggiungono il 24%. È necessario velocizzare il processo, e per raggiungere questo obiettivo non si può che mirare alla prevenzione, che va fatta sin dagli ambienti scolastici. Proprio le scuole, in effetti, rappresentano il principale luogo nel quale si può generare una socialità che coinvolga i ragazzi, e ancora prima i bambini, finalizzata ad agevolare uno stile di vita sano e, di conseguenza, la consuetudine a non fumare. I risultati delle ricerche sono stati resi noti lo scorso 31 maggio in occasione del convegno che il Centro Nazionale Dipendenze e Doping ha organizzato con la collaborazione della Società Italiana di Tabaccologia e dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri.

Lo svapo e il fumo tra gli studenti

Oltre il 30% degli studenti italiani di età compresa tra i 14 e i 17 anni, vale a dire quasi uno su tre, nel corso degli ultimi 30 giorni ha utilizzato un prodotto a base di nicotina o di tabacco: quindi o sigarette tradizionali o tabacco riscaldato o sigarette elettroniche. Stupisce apprendere che il consumo fra le ragazze risulta in percentuale un po’ più elevato rispetto a quanto si registra fra i ragazzi. Il policonsumo, vale a dire l’uso contemporaneo di tali prodotti, è praticamente raddoppiato in questa fascia di età rispetto alla precedente rilevazione, che risaliva al 2022; due anni fa sfiorava il 39%, mentre oggi supera il 62%. Lo si apprende da una ricerca dedicata al consumo di nicotina e di tabacco da parte degli studenti nel corso dell’anno scolastico 2023/2024, indagine effettuata dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità che ha preso come riferimento un campione di più di 6mila studenti. Il consumo è concentrato soprattutto nel fine settimana: un fenomeno che si riscontra in misura più consistente per le sigarette tradizionali, e che però riguarda anche le sigarette elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato. È fra i 13 anni e mezzo e i 14 anni e mezzo, invece, l’età in cui avviene in media il primo contatto tra i ragazzi e la nicotina. Sembra che in fase di acquisto vengano effettuati pochi controlli relativi all’età, al punto che quasi tutti i ragazzi che hanno risposto all’intervista hanno rivelato di aver effettuato gli acquisti dal tabaccaio o al bar in prima persona.

Il fumo, i giovani e i genitori

In un caso su tre i giovani fumano con la consapevolezza dei genitori; questi ultimi paiono essere più disponibili a tollerare l’adozione dei prodotti nuovi che non il ricorso alle sigarette tradizionali. In effetti le e-cig sono tollerate nel 16.5% dei casi, mentre le sigarette tradizionali non raggiungono il 10%. Come ha messo in evidenza Simona Pichini, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss, si registra un marketing decisamente aggressivo, in relazione ai prodotti a base di nicotina, diretto alla fascia di età più giovane. Tanti gli accorgimenti che vengono studiati a questo scopo: la cura del packaging, per esempio, ma anche la scelta di dispositivi dal look sempre più intrigante. Senza dimenticare, ovviamente, la creazione di gusti alla frutta, molto vicini alle preferenze dei giovani. Insomma, un mix di fattori che contribuisce a una diffusione sempre maggiore; ma la nicotina dà dipendenza anche se si usa la sigaretta elettronica invece di fumare.

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