Silvamala. Parla una delle vittime: “Renato in cattiva fede e senza umanità”
Il racconto di Maria Rosaria Faiella: le finte telefonate, l’assegno incassato e il viaggio perso a Sharm El Sheik
03-01-2020 | di Gianluca Buonocore
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“Renato era in cattiva fede e non ha avuto nemmeno un briciolo d’umanità”. Comincia così il racconto di Maria Rosaria Faiella, una delle persone colpite dall’improvvisa fuga di Renato Scognamiglio, proprietario dell’agenzia di viaggi Silvamala di Trecase.
La donna, docente di Torre Annunziata, aveva organizzato un viaggio per Sharm El Sheik con un’amica. Assieme hanno perso complessivamente oltre 2mila euro.
Questa mattina si è così presentata dai carabinieri di Trecase per presentare una denuncia per truffa nei confronti del titolare, che si associa a quella di altre persone raggirate.
LA STORIA. Non era la prima volta che la signora Faiella si era rivolta all’agenzia trecasese per organizzare una vacanza. “Conoscevo Renato già da tempo e così lo scorso 11 novembre siamo andate alla Silvamala per cercare una destinazione consona alle nostre esigenze –ha dichiarato- Una ragazza che lavorava lì, tra l’altro mia ex alunna, mi propose un soggiorno in Egitto, a Sharm El Sheik, dal 28 dicembre al 2 gennaio all inclusive per un prezzo totale di 1075 euro cadauno. Per accontentare anche la mia amica, che aveva avuto dei problemi di salute, decisi di accettare e versammo l’acconto”.
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IL SALDO. A un mese esatto di distanza una telefonata inizia a far insospettire la donna. “Renato mi chiamò dicendo che saremmo dovute andare a saldare e che il tour operator (la Itravel) aveva anticipato di un giorno la mia partenza. Io gli dissi che non avevo ricevuto nemmeno i biglietti, ma lui mi rispose di non preoccuparmi. Così la amica saldò i restanti 800 euro con il Bancomat, mentre io su sua richiesta gli intestai un assegno, che successivamente ha anche incassato a Torre del Greco”.
LA CHIAMATA E IL MALORE. La professoressa oplontina ha incontrato Renato Scognamiglio per l’ultima volta lo scorso 23 dicembre. “Gli dissi che non avevo in mano ancora nulla e mi consigliò di denunciare la ITravel. Inoltre ha inscenato una serie di finte telefonate anche con la banca, consigliandomi di passare il giorno successivo”. Dopo aver trovato chiuso l’attività la mattina del 24 dicembre, la donna ha raccontato la storia ai propri figli. Proprio uno di loro il giorno di Natale è passato, trovando una serie di persone all’interno. “Mio figlio mi ha raccontato di aver visto i fratelli di Renato, i quali hanno giustificato la sua assenza per un improvviso malore”.
AMAREZZA E RABBIA. Ma la signora Faiella non si è data per vinta ed riuscita a trovare un recapito del tour operator. “Mi hanno spiegato di aver ricevuto la prenotazione, ma di non aver avuto nemmeno un centesimo dalla Silvamala”. Così è sopraggiunta l’amarezza e la rabbia per quella partenza tanto sperata e svanita nel nulla. “Renato ha realizzato una truffa enorme e non si è nemmeno dispiaciuto della nostra storia. Avrei solo voluto esaudire il desiderio di volare della mia amica. Non ha avuto un briciolo di umanità ed ha agito in cattiva fede. Se ne è fregato di tutti ed aveva premeditato tutto con largo anticipo”.
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