Silvana Somma: “Il logo del Partito Democratico è fuori discussione”
La candidata a sindaco di Gragnano sulla questione del simbolo della coalizione e sulla sua discesa in campo
30-04-2016 | di Redazione
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“Il simbolo del Partito Democratico sarà nella mia coalizione, così come deciso e deliberato nei luoghi decisionali riconosciuti. Le voci di dissenso - che adesso vengono fuori - sono quelle di coloro i quali non vogliono attenersi ai principi di maggioranza qualificata e, per questo motivo, hanno deciso di allontanarsi dalla comunità del Pd. Noi andremo avanti per la nostra strada, Gragnano siamo noi”.
Lo ha detto Silvana Somma, candidato a sindaco di Gragnano alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno 2016. Lo ha dichiarato rendendo noto che Antonio Marinaro e Giuseppe Abagnale hanno deciso di cambiare strada e non seguire più quella del Partito Democratico.
“Nel nostro gruppo non mancano mai le discussioni a volte anche accese”, ha detto Somma, continuando: “Arriva però sempre il tempo delle decisioni e delle scelte. Queste, per quanto riguarda le alleanze e la candidatura a sindaco, sono state assunte con due assemblee degli iscritti a larghissima maggioranza a cui è seguita anche la decisione unanime del direttivo. Alle assemblee erano presenti entrambi: si sono resi conto che le loro posizioni erano appunto largamente minoritarie, per quanto rispettabili”.
Specificando, ha aggiunto Silvana Somma: “Antonio Marinaro, in quanto ‘figlioccio’ di Cimmino aveva in modo sofferto dichiarato che non se la sentiva di non seguirlo. Potremmo comprendere meglio le ragioni del suo dissenso attuale, se non avesse abbracciato, insieme alla coalizione di cui si appresta a far parte, la parte più ‘autorevole’ di Forza Italia. Lo spieghi bene a Bersani e Speranza che con Forza Italia si può fare”.
Inoltre, “con Paolo Cimmino si ritroverà anche Giuseppe Abagnale: solamente qualche anno fa messo alla porta ed additato come pietra dello scandalo, in quanto esempio di politico scomodo. Due anni fa Paolo Cimmino attaccava il PD definendolo ‘rifugium peccatorum’ proprio perché aveva accolto Giuseppe Abagnale. Stride che l'amico Abagnale – conclude – usi gli stessi argomenti che furono scagliati contro il Pd a causa sua. Come pensammo fossero strumentali allora, allo stesso modo pensiamo lo siano anche oggi”.
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