Il  Consiglio regionale della Campania ha approvato, a maggioranza, la proposta di legge che apporta modifiche alla legge regionale 11 novembre 2024 e alla legge regionale 7 agosto 2014,  per introdurre un diverso termine per 'neutralizzare' la causa di ineleggibilità per i sindaci che hanno intenzione di candidarsi alle elezioni regionali.

La proposta è stata avanzata  dai capogruppo regionali del Pd, Mario Casillo; "Azione-Per,PRI" Pasquale Di Fenza; "Gruppo Misto", Corrado Matera; "De Luca Presidente a testa alta con De Luca", Carmine Mocerino; "Italia Viva", Tommaso Pellegrino e "Partito Socialista Italiano-Campania Libera-Noi di Centro-Noi Campania", Giovanni Porcelli.    Il termine attualmente vigente viene ridotto da 90 a 60 giorni, "poiché il termine maggiore potrebbe costituire - è stato spiegato in aula - una eccessiva compressione delle prerogative dell'elettorato passivo. Pertanto, la riduzione a 60 giorni di tale termine appare sicuramente più rispondente al principio di ragionevolezza".

Con la legislatura che terminerà ufficialmente il 21 settembre, il termine ultimo per presentare le dimissioni scenderà quindi a 60 giorni prima, ovvero il 23 luglio. Tuttavia, la norma prevede anche un periodo di 20 giorni per un eventuale ripensamento da parte del sindaco dimissionario. Di conseguenza, la scadenza effettiva per dimettersi sarà il 30 giugno, ultimo giorno utile per poter rientrare nei tempi previsti.

Una legge che è stata fortemente contestata in aula sia dal gruppo della Lega e dai Fratelli d'Italia. Per Nunzio Carpentieri non "viene tenuto conto del prezioso contribuito dato dai sindaci; a tutti i sindaci campani va dato il diritto a candidarsi ed essere eletti". 

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