"Personalmente le scuole non le riaprirò fino al 13 novembre, poi valuterò in base alla situazione".

Lo ha annunciato il sindaco di Somma Vesuviana Salvatore Di Sarno, proclamando la propria delusione sulla posizione in zona gialla della Campania nella divisione annunciata ieri dal premier Conte con le nuove misure restrittive anti covid.

A Somma Vesuviana ad oggi si contano 661 positivi attivi, dei quali 20 ricoverati in ospedale. "Pensavo che la Campania divenisse almeno zona arancione - ha detto il sindaco - invece siamo in quella gialla per evitare una guerra sociale. Personalmente ero d'accordo con il Governatore De Luca che chiedeva la zona rossa. Abbiamo bisogno di uno stop totale per ripartire a Dicembre. Nel mio comune ho già chiuso parchi, cimiteri, luoghi di assembramento ma se non c'è una presa di coscienza dei cittadini, il problema non si risolve".

Per Di Sarno però prima della chiusura è necessario un piano ben dettagliato di aiuti economici alle imprese. "In Italia abbiamo bisogno di uno stop totale - ha concluso - ma prima abbiamo necessità di un Piano adeguato di aiuti economici e fiscali immediati, veloci, alle imprese ed alle attività che verrebbero chiuse. Inoltre era necessario mettere mano alla riorganizzazione dei servizi extrascolastici riguardanti anche i trasferimenti. Oggi il Decreto prevede l'uso al 50% perché questo non è stato fatto prima? Un mese fa o poco più si potevano svolgere anche cerimonie con 200 invitati, mentre avremmo dovuto continuare a mantenere in vigore anche le limitazioni di mobilità tra regioni. Ad esempio a Somma Vesuviana da Aprile ad Agosto non avevamo registrato casi Covid, poi abbiamo avuto situazioni di rientro dalla Sardegna".

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il commento choc

la zona gialla