Si era fatto accreditare come fornitore sanitario durante la prima emergenza Covid. Nel decreto della Dda è emerso anche il rapporto tra Salvatore Onda, nipote del killer dei Gionta Umberto, e l’ex consigliere regionale Carmine De Pascale. Entrambi risultano indagati nel procedimento ed erano in confidenza al punto di darsi del tu.

Secondo quanto emerso, Onda era in contatto con un imprenditore che gli proponeva l’intermediazione con la Regione Campania per la fornitura di mascherine. Il tutto è evidenziato in una telefonata con il generale, ora in pensione, nel  marzo del 2020. “Fammi sapere qual è la ditta. Io posso passare il nome della ditta a livello regionale poi sono loro che decidono”. Disse l'ex consigliere. Da qui una promessa di provvigione da parte di Onda. “Ti posso far chiamare da lui, perché si voleva mettere a disposizione, così sta cosa passa per te”. Con quest ultima affermazione, per la Dda, c’era una percentuale per De Pascale.

Per gli inquirenti i due si confrontavano anche varie questioni. In primis su chi sostenere alle elezioni regionali del 2020. C’era infatti lo stretto riserbo sul nome al fine di non rovinare i loro affari. E inoltre c’erano anche interessi per l’installazione della rete 5G in corso in Campania.

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