Nunzio Ariano di nuovo a processo. L’ex capo dell’Ufficio Tecnico il 9 luglio, alle ore 9, sarà al tribunale di Torre Annunziata per difendersi da un'altra accusa di corruzione. In questo caso si parla di un’altra mazzetta, la seconda, ricevuta dall’imprenditore Amedeo Carluccio.

Secondo la tesi della Procura  l’ingegnere avrebbe ricevuto 2000 euro per affidare alla ditta, in via diretta, i lavori di manutenzione infissi pitturazione dei locali dell’asilo nido di via Parini, poichè era stato favorito. 

Ariano verrà giudicato con rito immediato. Fernanda Iannone, gip del tribunale di Torre Annunziata, ha infatti accolto la richiesta della pm Giuliana Moccia.

L’ex capo Utc, ora agli arresti domiciliari a Castel di Sangro, è stato già condannato a sei anni per la nota mazzetta delle Sette Scogliere incassata da Vincenzo Supino il 28 dicembre del 2020. In quell’occasione fu beccato in flagranza di reato dalle fiamme gialle con due mazzette da cinquemila euro. Una di queste sarebbe dovuta finire alla “parte politica”. Da quel giorno è cominciato il calvario per Ariano, accusato di essere a capo di un vero e proprio sistema, accettato da ditte e imprenditori.

Per questo procedimento la difesa, curata dall’avvocato Sorge, ha già inoltrato appello. Ora un’altra parentesi per Ariano, finito anche tra i dodici indagati della Dda, tra cui l’ex sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, per associazione di stampo mafiosa e influenze alla corruzione in concorso.

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