Il Sistema Ariano in tutte le sue sfaccettature. La Procura di Torre Annunziata ha chiuso le indagini sugli scandali che hanno coinvolto l’ex capo dell’Utc. Oltre a lui ben nove persone hanno ricevuto degli avvisi di garanzia. Tra questi anche l’ex vicesindaco Luigi Ammendola. Per gli inquirenti lui era la cosiddetta ‘parte politica’ alla quale sarebbero andate parte delle tangenti intascate da Nunzio Ariano. Ammendola fu anche arrestato il 3 giugno di un anno fa. Poi venne liberato, ma la sua posizione è rimasta in bilico.

Oltre ai due maggiori elementi di spicco rischiano il processo anche gli imprenditori Amedeo Carluccio e Vincenzo Supino, nonché ai dipendenti comunali Carmine Salvatore, Maria Rapacciuolo, Maria Rosaria Quartuccio, Luigi Gaglione e Raffaele Costanzo, quest'ultimo in pensione.

Diversi i reati contestati ai nove indagati, dalla corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio all'induzione indebita a dare o promettere utilità. Una lunga lista in cui leggono: turbata libertà degli incanti, frode, omessa denuncia, falsità ideologica, sostituzione di persona e truffa. 

I VARI PUNTI. Tutto è partito dal 28 dicembre del 2020. In quel freddo pomeriggio, durante un periodo di zona rossa, Nunzio Arianno venne fermato dalla guardia di finanza, in zona Sette Scogliere a Rovigliano, che gli perquisì l’auto. Le fiamme gialle avevano scoperto che l’ingegnere aveva ricevuto due mazzette da cinquemila euro da Vincenzo Supino per la realizzazione degli interventi antiCovid alla scuola elementare “Siani”. Da quel momento è cominciato a crollare tutto quello che è stato definito “Sistema Ariano”. Per questa vicenda l’ex capo Utc è stato già condannato a 6 anni in primo grado.

Tra le altre scoperte c’è quella di una tangente del 20% per ogni lavoro. Passando poi per la seconda mazzetta, quella ricevuta da Amedeo Carluccio, per i lavori all’asilo nido di via Parini. 
Pesante, però, anche la posizione riguardante Luigi Ammendola. L’ex braccio destro di Vincenzo Ascione, sindaco dell’epoca, avrebbe falsificato la firma dell’assessore Martina Nastri, per non perdere 50mila euro di fondi già stanziati dalla Regione.

Fari puntati anche sugli stalli per gli stalli affidati per il mercato nel piazzale dello stadio Giraud. Per gli inquirenti il maresciallo della guardia di finanza avrebbe favorito un gruppo di mercatali in base a una vecchia normativa.

Un guaio dietro l’altro, quindi, per Nunzio Ariano e il suo amico Luigi Ammendola.

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