Entro il 2050, il 70% della popolazione globale vivrà in città e il 95% dell’espansione urbana avverrà nei Paesi in via di sviluppo: i numeri parlano chiaro, non c’è più tempo. Ma come saranno le città del futuro? E come trasformarle e innovarle?

Come ricorda Acea nell’infografica “Smart cities, verso la città del futuro…”, la situazione attuale è tutt’altro che ideale: nonostante le città occupino solamente il 3% della superficie terrestre, ospitano il 50% della popolazione mondiale e sono responsabili del 75% delle emissioni di carbonio e del 60-80% del consumo energetico mondiale.

“Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”, è questo l’impegno che i governi dei 193 Paesi membri dell’ONU si sono assunti nel 2015 quando hanno sottoscritto l’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030. Sono 17 i goals da raggiungere entro il 2030 legati alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Nello specifico la parte legata alla città (al numero 11 dell’Agenda 2030) prevede 10 interventi da realizzare per trasformarla in termini sostenibili: dalla sicurezza degli alloggi e dei trasporti al potenziamento dei legami tra aree urbane e rurali, senza però dimenticare la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale e la riduzione dell’impatto ambientale negativo pro-capite.

C’è bisogno di una forte e rapida inversione di rotta. Le città dovranno e devono essere completamente ripensate in ottica sostenibile. Meno auto in circolazione, più aree pedonali, massimo 15 minuti per raggiungere qualsiasi luogo d’interesse, maggiore attenzione al problema idrico: sono queste alcune delle sfide che dovranno essere affrontate nei prossimi anni.

Solo in questo modo le città saranno finalmente inclusive, sicure, durature e sostenibili.
Solo in questo modo saranno delle vere e proprie smart cities.

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